Tanute in vertical in Alto Adriatico: battuta di inchiku e tai rubber
Siamo a fine estate in Alto Adriatico. Ancora non sappiamo che la giornata ci riserverà grandi sorprese e… grandi tanute!
Fa ancora parecchio caldo, quindi cerchiamo di variare l’approccio spingendoci un po’ più al largo, al limite delle 12 miglia, con la speranza di trovare qualche pesce rifugiato in zone rocciose a una profondità significativa, che in questa zona è già considerevole. Ci prepariamo per una battuta di inchiku e tai rubber, alla ricerca di pesci come scorfani, pagri e gronghi. Con noi, la nostra attrezzatura classica: canne che gestiscono esche da 40 fino a 100 grammi, e gli immancabili Drax e Sauron.
Come qualcuno già sa, abbiamo l’abitudine di farcire gli ami dell’assist con un innesco di esca naturale; questa volta abbiamo calamari e sarde. Con il socio decidiamo di pescare in due modi diversi: io uso una lenza da tai rubber, con la piombatura che scorre libera nel finale in fluorocarbon, mentre lui monta il Sauron direttamente al moschettone, cercando qualche pesce, magari di taglia, con una sarda.
A SORPRESA… ARRIVANO LE TANUTE!
Durante la mattinata notiamo alcune marcature particolari vicino al fondo: sono archi lunghi che il nostro ecoscandaglio ha visto poche volte. La nostra curiosità, quindi, ci porta a voler catturare una di quelle prede per capire con che pesci abbiamo a che fare. Innesco due striscioline di calamari e faccio cadere lentamente l’esca verso il fondo. Appena l’artificiale tocca terra, sento una botta assurda in canna.
È un pesce grosso, sicuramente uno sparide. L’esperienza mi induce a credere che possa essere una grande orata. Testata dopo testata, iniziamo a intravedere la sagoma chiara di un bel pesce: con sorpresa, scopriamo che non si tratta di un orata, ma di una tanuta veramente stupenda.
Questa prima cattura fa fermare l’ago della bilancia a due chili e cento grammi. Siamo già felici, quando dopo poco anche la canna di Nicola, il nostro amico, si piega. Anche lui allama un gran bel pesce: una tanuta da un chilo e seicento grammi, seguita subito dopo da un’altra dello stesso peso! Con un paio di attacchi mancati e altre tanute poco sotto il chilogrammo, concludiamo un’altra meravigliosa giornata in Adriatico.