Tanute in vertical in Alto Adriatico: battuta di inchiku e tai rubber
Siamo a fine estate in Alto Adriatico. Ancora non sappiamo che la giornata ci riserverà grandi sorprese e… grandi tanute!Leggi di piú …
Siamo a fine estate in Alto Adriatico. Ancora non sappiamo che la giornata ci riserverà grandi sorprese e… grandi tanute!Leggi di piú …
Sembra più il titolo di un western all’antica, uno di quelli dove chi spara per primo porta a casa la pelle. Anche se nella pesca ci sono albe e tramonti, qui le sfide non si fanno a colpi di revolver, ma all’ultimo artificiale, e il buono (a tavola) corrisponde al brutto e, perché no, anche al cattivo.
L’idea di passare mezza giornata a pescare in verticale su qualche secca dell’alto Adriatico e, perché no, magari calare un paio di canne anche a drifting in cerca di qualche tonno appena arrivato in zona, ci fa venire l’acquolina.Leggi di piú …
La passione per l’autocostruzione impazza sul web e sui social come l’enciclopedia del “fai da te” o i kit elettronici della “GPE” negli anni ’80.
Ma parlando di autocostruzione viene in mente sempre il classico artificiale da spinning o le piume da traina. Autocostruire nella pesca in verticale offre, però, al pescatore sportivo la possibilità di superare i limiti della pesca stessa in merito a pesi, profondità raggiungibili e selezione delle prede.
Ecco, così, che anche le aziende iniziano a dare questa opzione in listino ai propri clienti.
La costanza e l’impegno premiano sempre il pescatore, ma vi sono specie per le quali, solo il periodo giusto può dare risultati veramente inaspettati. Generalmente non si basa mai una pescata alla ricerca di un solo pesce, ma la tecnica in verticale più di altre ci ha fatto comprendere il valore di poter scegliere quali insidiare, mirando la battuta di pesca alla cattura di uno o più esemplari di una determinata specie, questo a tutto vantaggio della sportività e del rispetto dell’ambiente marino.