Tanute in vertical in Alto Adriatico: battuta di inchiku e tai rubber
Siamo a fine estate in Alto Adriatico. Ancora non sappiamo che la giornata ci riserverà grandi sorprese e… grandi tanute!Leggi di piú …
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Chi pratica la traina con il vivo, o con esca naturale morta, sa bene quanto fastidioso sia, trovare le proprie esche mutilate, o peggio, avere l’impressione di una bella mangiata, magari di un grosso sparide, e ferrando ritrovarsi con il nulla.
La tanuta, sparide dalle carni delicate e saporite è il misterioso autore di questi furtivi attacchi compiuti alle spese dei cefalopodi; pesce rapido, scaltro e con una dentatura da far invidia alla sorella maggiore orata, se rimane allamato vende cara la pelle fino all’ultimo metro di filo, facendo diventare ogni cattura, un vero e proprio momento di divertimento.
La pesca a bolentino è una delle tecniche di pesca più apprezzate dai pescasportivi, sia per la grande variabilità di prede che si possono catturare, sia per l’estrema versatilità con cui può essere affrontata in un ampio range di profondità apportando alla tecnica comunque degli accorgimenti.
Il Sabiki è una tecnica di pesca nata nel Sol Levante, i giapponesi hanno cominciato a praticare questa tecnica per catturare tutti i pesci che transitavano a mezz’acqua. Un mix di tecniche, un connubio tra vertical jigging, bolentino e traina. In pratica ogni amo riporta un’esca finta simile ad una mosca, sull’amo è inserito un filamento plastico che prende il nome di skirt o gonnellino seguito da un supporto colorato che sostituisce la testa della mosca.
Il palangaro è uno degli attrezzi più antichi e più utilizzati dagli operatori della piccola pesca nel Mediterraneo, ma presenta caratteristiche diverse in funzione delle aree geografiche e delle marinerie che lo utilizzano.