Master 996 Fishing: la prova in mare con due Mercury V10 350 cv
È la versione “fishing” del Master 996: dieci metri di lunghezza per praticare la pesca in totale comfort, senza rinunciare ad aree per la crociera e a una vacanza “on board”. Dotato di prendisole prodiero e cabina in console, questo modello è un ibrido perfetto, che con i Verado V10 di Mercury a poppa diventa una vera e propria “macchina da pesca”!
La pesca in fondo è sempre stata un “chiodo fisso” per Master, il marchio di battelli pneumatici nato a Segrate (MI) nel 1983, da un’idea di Pietro Gargiulo e della moglie Maria Santoro. L’azienda si sviluppa e cresce in modo esponenziale di anno in anno e, quando è ormai all’apice del successo, nel 1997, la nostalgia di casa prende il sopravvento. È allora che Pietro prende la sua famiglia, i suoi stampi, i suoi macchinari e torna nella sua Palermo, dove s’insedia in modo definitivo.
Appassionato pescatore, oltre che esperto progettista e costruttore, Pietro Gargiulo ama andare a pesca appena gli è possibile, e lo fa ovviamente con i suoi gommoni quando ancora i battelli pneumatici erano considerati “non adatti” alla pratica di questo sport. Spesso lo accompagna la figlia, Annalisa Gargiulo, la stessa che, alla sua prematura scomparsa, prende in mano le redini del cantiere.
Non solo è diventata una manager di primario livello portando la Master a essere una delle poche aziende del settore a costruire ogni battello dalla A alla Z, dal modello allo stampo, dalla stampata al prodotto finito, ma è anche colei che ha voluto dare un seguito al pensiero di papà Pietro per ciò che concerne i “gommoni da pesca”.
Ha così dato vita a una linea “parallela” al cruising e al lavoro, chiamata semplicemente Fishing. Una linea che va dai 5,42 metri del modello più piccolo (il 540 Fishing), sino ai 9,98 metri dell’ammiraglia (il 996 Fishing). Ed è proprio l’ammiraglia la protagonista del nostro test. Un RIB presentato nelle acque di Palermo in abbinamento a un’importante coppia di motori fuoribordo, i Mercury Verado da 350 cavalli V10. Una combinazione veramente interessante, tutta da scoprire.
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Cominciamo dalla descrizione del battello. È costruito, nella parte pneumatica, con un sandwich di trevira/hypalon e neoprene Orca by Pennel & Flipo da 1670 dtex. I tubolari, dotati di sei compartimenti stagni regolati da altrettante valvole a basso profilo, hanno un diametro differenziato che varia dai 64 centimetri di poppa ai 54 di prua.
La lunghezza fuori tutto è di 9,98 metri, che diventano 8,56 dall’interno del tubolare sino allo specchio di poppa. La larghezza fuori tutto ammonta invece a 3,35 metri, con un’abitabilità interna di 2,10 metri. Da sottolineare che, pur con i tubolari sgonfi, il battello non risulta carrellabile, superando con le selle i 2,55 metri di larghezza.
L’allestimento dei tubolari è sobrio: troviamo bottacci perimetrali in gomma e manigliette in tessuto gommato incollate sopra i tubolari anteriori (dalla console di guida fino al musone di prua), in aggiunta a un rinforzo poppiero con il nome del modello. La coperta, invece, presenta a prua il musone in vetroresina con scassa per lo scorrisagola e due bitte, oltre a due supporti in acciaio che ospitano ognuno due portacanne da pesca. Qui sono disponibili due gavoni: uno più piccolo, all’estremità, e l’altro per il verricello elettrico, che rimane così coperto. L’ancora resta all’esterno, ospite del dritto di prua, poggiata su di un fazzoletto in acciaio. Per controllarne il corretto recupero, su questo battello è stata montata una telecamera all’interno del vano stesso, che trasmette le immagini sul display Garmin posto in console.
Sul piano rialzato, sotto la cuscineria prendisole che consente l’impiego del battello anche per momenti “rilassanti”, c’è un terzo vano che sfrutta la profondità del disegno di carena. Qui possono trovare posto gran parte delle dotazioni di sicurezza. Il coperchio è servito da un pistone idraulico, da una chiusura a chiave e da una canalina perimetrale che funge da scolo delle acque reflue che si possono accumulare durante la navigazione o il lavaggio.
Un divanetto monoposto, incassato nella parte anteriore della console, offre una prima seduta frontemarcia. Ma qui sotto si cela una cabina praticamente invisibile. Il coperchio che vi dà accesso, imponente, viene sollevato elettroidraulicamente attivando un pulsante in console. All’interno troviamo un letto doppio che si estende verso prua, alcune mensoline e un WC marino con tanto di serbatoio per le acque nere. Insomma, un ambiente polivalente, sfruttabile sia come ricovero per le attrezzature da pesca (esistono già sei supporti per le canne), sia come area di pernotto per due persone.
L’area di pilotaggio è interamente coperta da un bimini in acciaio fornito di serie, che supporta antenne, luci di navigazione e faro di profondità. Il pilota ha di fronte a sé una console ampia, con parabrezza sportivo a cupolino, un primo cruscotto per gli strumenti, un secondo cruscotto per timone, comandi di accelerazione e gas, oltre a un piano inclinato con due cassetti portaoggetti e un poggiapiedi. Il blocco seduta offre un divano bi-posto con schienali sovrapposti. Sotto alla seduta c’è un vano occupato dal frigorifero a cestello da 42 litri che in alternativa può essere sostituito da una vasca per il pescato da 130 litri con maceratore.
Da qui in poi si entra nel vivo dell’area fishing, con un bel pozzetto vivibile contemporaneamente da più angler, pur essendo presente un divano a “U”, che può essere sfruttato anche come seduta. Al di sotto, sono presenti vani per impiantistica, due prese d’acqua, una vasca del vivo da 130 litri con doppio sistema di ossigenazione, mentre al centro è previsto un tavolo con gambo elettroidraulico a scomparsa. Di fianco al divano, alcuni bordi consentono il fissaggio di portacanne a incasso. All’estrema poppa, invece, due plancette, entrambe dotate di scaletta di risalita, fuoriescono dalla sagoma dei tubolari.
LA PROVA DI NAVIGAZIONE
Ed eccoci al momento del test in acqua. Siamo nel porto di Palermo, il Marina Yachting. La giornata è variabile, con nuvole che di tanto in tanto lasciano passare i raggi del sole, regalando una piacevole temperatura più di fine estate che non novembrina.
Il nostro Master 996 Fishing si mostra ormeggiato di poppa, mettendo in risalto i due possenti motori Mercury Verado V10 da 350 cavalli ognuno. La loro presenza sullo specchio di poppa non è visivamente invasiva: la sagoma delle calandre inclinata in avanti smorza un po’ la massa di questi dieci cilindri. Proprio il numero dei cilindri è una particolarità di questo motore: è il primo della categoria aspirato con dieci cilindri disposti con architettura a V di 64°. È potente e silenzioso, grazie all’adozione del sistema AMD (Advanced MidSection) che riduce le vibrazioni, i rumori di aspirazione e dell’iniezione, ma, se si vuole “essere notati”, allora basta attivare la funzione Advanced Sound Control per sentire la “voce possente” di questo fuoribordo.
Il motore è dotato di comandi DTS, pertanto il cambio di velocità e l’inserimento delle marce risultano morbidi e fluidi. È possibile, inoltre, adottare la timoneria elettroidraulica opzionale. Volete una navigazione tranquilla senza pensarci troppo? Bene, allora si può impiegare il controllo ASC: un sistema che consente di mantenere invariati regimi di giri e velocità indipendentemente dal carico a bordo e dalle condizioni marine.
Infine, il piede idrodinamico contribuisce all’ottenimento di prestazioni importanti, mantenendo una stabilità eccellente del mezzo. L’adozione di eliche appositamente studiate per questo motore, ossia le Revolution XTM, con il loro diametro maggiorato, garantisce un’ottima presa in acqua e accelerazioni rapide. Al resto pensano il sistema di alimentazione EFI, che include anche un ottimizzatore di autonomia (ARO), e l’impiego di componentistica leggera, come il blocco motore in alluminio, che consente di mantenere il peso nei 316 chilogrammi, facendo registrare un incremento della velocità e dell’accelerazione. Insomma, dopo tutte queste informazioni, la curiosità di valutarlo in prova è ulteriormente aumentata.
Andiamo! A bordo del Master 996 Fishing, siamo in 5 persone, imbarchiamo 120 litri di carburante su una capacità totale di 420 litri e circa 40 litri di acqua. Al momento del test una lieve brezza increspa il mare, mentre il cielo è cupo. Il limite di planata che registriamo con questo abbinamento gommone/motori è 12,2 nodi, a 2.200 giri/min. Il tempo d’ingresso in planata, considerando che il peso globale del mezzo in prova è stimato sulle oltre 3 tonnellate e che la carena è piuttosto sporca, è di 3,2”.
Prendo subito in esame una velocità di crociera che consenta di raggiungere tranquillamente lo spot di pesca, e stimo tale valore in 25 nodi. Un risultato che si ottiene a 3.500 giri/min, con i trim in negativo impostati sul “manuale” e non in automatico, e un consumo globale dei due motori pari a 75 litri/ora. A 4.000 giri/min cambia poco. La velocità sale di 6 nodi, i consumi di 5 litri/ora. Affondo le manette dell’acceleratore (per la verità solo una perché ho impostato la funzione 1 Lever) e, superati i 36 nodi, a 4.500 giri/min comincio a sentire la potenza dei motori, in particolare nell’accelerazione irruente, che comprime al sedile di pilotaggio. Salgo ancora di giri: 5.000 rpm, che garantiscono 40 nodi e consumi di 151 litri/ora, poi 5.500 rpm, 47,8 nodi e 230 litri/ora. Per ottenere questo risultato, però, si deve agire sui trim, portandoli all’80% circa della loro escursione. Come accennavo, la carena è molto sporca e ciò toglie un bel po’ di nodi.
Il cantiere Master asserisce, infatti, di aver raggiunto, con carena pulita a pieno regime di giri (6.250 rpm), una velocità di 58 nodi. Noi quei nodi, a 6.200 rpm, non riusciamo a raggiungerli, neppure con i trim regolati al massimo della loro corsa, e tocchiamo una velocità top di 52 nodi che, per carità, è un gran bel traguardo! Il comportamento del battello è sportivo sì, ma sempre stabile e sicuro. Certo, i 700 cavalli sullo specchio di poppa non sono da sottovalutare, così come la reattività dei motori in alcune situazioni, ad esempio nelle virate molto chiuse o nel cambio rapido di direzione.
In conclusione: il Master 996 Fishing si conferma un RIB “importante” per la pesca, con tanto spazio a bordo, da apprezzare anche per la sua versatilità d’impiego. Perfetto per la pesca, ma adatto anche alla crociera, riesce ad accontentare tutta la famiglia. Sui motori e sull’abbinamento scelto per questo battello, che dire? La potenza è la massima installabile, la tecnologia è all’avanguardia e, se vogliamo, i consumi sono decisamente nella norma, garantendo un’autonomia di circa tre ore a 4.500 giri/min e a 36 nodi, con il serbatoio di serie. Ecco, forse su questo mi permetterei di suggerire un aumento della capacità del serbatoio, se possibile, per non dover fare frequentemente tappa al distributore.
ALLESTIMENTO |
STANDARD
Vasca del vivo da 130 litri con doppio ingresso ossigenazione pesci e coibentatura totale della vasca; vasca pescato con maceratore da 130 litri o frigorifero a cestello da 42 litri; 6 portacanne in cabina; vano portaoggetti nella seduta lombare; faro di profondità sul bimini; faro LED luci di navigazione; bimini inox a intreccio; tendalino di prua microforato; tromba; bussola; tasche porta oggetti; prese USB; 2 rastrelliere in acciaio di prua con porta canne; attuatori elettrici per apertura portellone console; cuccetta completa e toilette con serbatoio acque nere; cuscineria completa; presa a mare; serbatoio carburante da 420 litri con blower; gambo tavolo elettroidraulico a scomparsa; rivestimento ultra grip; volante; doppia scaletta di risalita; 2 doccette acqua dolce con serbatoio acqua 77 litri. |
SCHEDA TECNICA MASTER 996 FISHING
- Lunghezza f.t. 9,98 m
- Lunghezza omologazione 8,56 m
- Larghezza f.t. 3,35 m
- Larghezza interna 2,10 m
- Diametro tubolari 0,64/0,54 m
- Compartimenti stagni 6
- Peso senza motori 1.800 kg
- Portata persone 22 (cat. B) – 20 (cat. C)
- Posti letto 2
- Potenza massima installabile 600 CV (cat. CE B), 700 CV (cat. CE C)
- Capacità serbatoio carburante 420 l con blower
- Materiale tubolari Trevira/Hypalon e neoprene (1670 dtex Orca by Pennel & Flipo)
- Omologazione categoria CE B – C
- Prezzo scafo e dotazioni di serie € 109.600,00 + IVA
MOTORE MERCURY VERADO V10 350 HP
- Tecnologia 4 Tempi DOHC 40 valvole
- Potenza 350 HP
- Numero cilindri 10 a V 64°
- Regime di giri 5.800 – 6.400 rpm
- Cilindrata 5.700 cc
- Alesaggio x corsa 92×86 mm
- Alternatore 12V 150 A
- Peso 316 kg
- Rapporto al piede 2,08:1
MASTER S.A.S. DI ANNALISA GARGIULO & C.
S.S. 113 Est, 100
90044 Carini (PA)
Tel. +39 091 8691592
www.mastergommoni.it
info@mastergommoni.it