L’Arcipelago Toscano, navigare tra natura e mare
GIANNUTRI: UN’OASI INCONTAMINATA LONTANA DAL TURISMO DI MASSA
L’Isola di Giannutri segna l’estremo sud dell’Arcipelago Toscano. Dista circa 8 miglia nautiche dall’Isola del Giglio. Ha la forma di una mezzaluna, è piccola – ha una superficie di appena 2,6 kmq – e affascinante. Le sue coste, rocciose e frastagliate, sono interrotte da suggestive calette e grotte marine. Non ci sono auto, né strade asfaltate, né hotel. Il telefono prende poco. Siamo in un’oasi di pace, immersi nella natura e nella storia, custodite gelosamente in questo angolo di paradiso.
DOVE FARE IL BAGNO
La navigazione è ammessa solo nei due canali d’accesso individuati dalla zonizzazione a mare. Oltre che a Cala Spalmatoio e a Cala Maestra, potremo fare il bagno a Cala Schiavone e a Cala Volo di Notte. Queste ultime sono caratterizzate da fondo cattivo tenitore, perciò ci fermiamo solo per una nuotata. I fondali sono profondi, ancoriamo in 10-20 metri d’acqua su sabbia.
ESCURSIONI CONSIGLIATE
Con le sue acque cristalline, Giannutri è la meta ideale per gli appassionati di snorkeling e immersioni: i suoi fondali, che offrono una visibilità d’eccezione, sono ricchissimi di biodiversità. Sono inoltre frequenti gli avvistamenti di balenottere e delfini; occasionalmente si scorge anche qualche tartaruga. Per i subacquei più esperti non potrà mancare una visita al relitto della motonave Anna Bianca, affondata nel 1971 in seguito a una violenta tempesta: oggi è adagiato in due tronconi su un fondale sabbioso tra i 35 e i 52 metri di profondità.
Gli amanti della storia, invece, non potranno perdere un’escursione alle rovine della villa romana di Giannutri, tra le scogliere rocciose e i profumi della macchia mediterranea: costruita nel I secolo d.C. dalla famiglia dei Domizi Enobarbi, serviva da quartier generale per la sosta dei velieri e per l’otium. È possibile accedere alla villa solo con guida turistica autorizzata. Le prenotazioni sono aperte da aprile a settembre.
A COSA FARE ATTENZIONE
L’Isola di Giannutri è suddivisa tra zona 1 e zona 2 del Parco dell’Arcipelago Toscano. La zona 1 è una riserva integrale, pertanto sono vietati l’accesso, la navigazione, la sosta, l’ancoraggio, la pesca e l’immersione. La zona 2, che è una riserva generale orientata, è invece accessibile, ma la pesca è regolamentata dall’Ente Parco. Rimangono salvi i due “corridoi” che consentono l’approdo a Cala Maestra e a Cala Spalmatoio.
Dominata da una natura selvaggia, l’Isola di Giannutri costituisce area protetta: per fare trekking, per le escursioni, per le immersioni e anche per fare il bagno è necessario attenersi alle norme del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. L’unico sentiero che si può percorrere senza una guida autorizzata è quello che attraversa l’isola da Cala Maestra a Cala Spalmatoio.
DOVE ORMEGGIARE
Due sono gli approdi sull’isola: Cala Spalmatoio, a sud-est, e Cala Maestra, a nord-ovest, entrambe caratterizzate da piccole spiagge di ghiaia. Solo in queste aree è consentito l’attracco di barche a motore e la permanenza in rada per la notte. Per sbarcare, occorre pagare un piccolo ticket.
Cala Spalmatoio
Qui troviamo un molo dedicato allo sbarco dei traghetti e un campo boe per barche di piccole dimensioni. Ancoriamo in 7-15 metri d’acqua su sabbia e roccia.
Canale VHF: 16
Coordinate: 42° 15′ 14” N – 11° 06′ 47” E
Cala Maestra
La breve banchina è sempre occupata da battelli turistici. Se troviamo spazio, ancoriamo filando una cima a terra, altrimenti diamo fondo subito all’esterno, in 10-20 metri su sabbia.
Coordinate: Lat 42° 15′ 17” N – 11° 5′ 40” E
CONCLUSIONE
Facciamo rotta verso l’Argentario, pronti a tornare a casa. Avremmo voluto visitare anche le Isole di Gorgona, Pianosa e Montecristo, ma è vietato raggiungerle con la propria imbarcazione. Avremmo potuto esplorarle solo con un traghetto o una nave turistica, ma questo avrebbe spezzato la promessa di una vacanza di pace. Rientriamo perciò in porto, nella speranza di conservare il relax di questi giorni e il ricordo di panorami mozzafiato.