Disturbo ma non troppo: come pescare le tanute
Chi pratica la traina con il vivo, o con esca naturale morta, sa bene quanto fastidioso sia, trovare le proprie esche mutilate, o peggio, avere l’impressione di una bella mangiata, magari di un grosso sparide, e ferrando ritrovarsi con il nulla.
La tanuta, sparide dalle carni delicate e saporite è il misterioso autore di questi furtivi attacchi compiuti alle spese dei cefalopodi; pesce rapido, scaltro e con una dentatura da far invidia alla sorella maggiore orata, se rimane allamato vende cara la pelle fino all’ultimo metro di filo, facendo diventare ogni cattura, un vero e proprio momento di divertimento.
DOVE TI CERCO
La secca, come per tanti altri sparidi, è indubbiamente il miglior posto dove cercare le tanute.
Gli anfratti rocciosi le consentono di predare al riparo di ricciole e dentici, dei quali spesso a sua volta è preda gradita.
Sembra assurdo immaginare che questo pesce fino ad un attimo prima possa cacciare indisturbato in mezzo ad un branco di dentici ed un attimo dopo diventi a sua volta il loro pranzo.
Di fatto però ogni volta che tiriamo su le nostre esche mutilate, siamo sicuri della loro presenza, ma non appena si mettono in caccia i grossi predoni, ogni traccia svanisce, e le nostre esche tornano a compiere la loro missione indisturbate.
La certezza che le tanute sono in caccia e sono insidiabili, è sempre evidente sull’ecoscandaglio, con una fitta nuvola quasi attaccata al fondo, generalmente nei pressi delle rocce su fondali che variano dai 30 ai 50 mt.
UNA TRAINA MIRATA
Accertata la presenza di questo “sgradito” predatore, una tecnica molto efficace per averne ragione e fare bottino, è quella di praticare una versione leggera della classica traina di fondo.
Come esca utilizzeremo dei piccoli calamaretti, reperibili facilmente surgelati nella classica “lastra”.
L’azione di pesca si svolgerà con una traina lenta di fondo, che avverrà sempre nel verso in cui i pesci hanno aggredito segnalando la loro attività, questo perché come detto in precedenza, essendo predatori e prede, stazionano generalmente al riparo degli anfratti rocciosi, cacciando in branco quando interessati.
La velocità di traina deve essere inferiore al nodo, ed il piombo costantemente attaccato a terra, in modo da consentirci, pescando canna in mano, di avvertire anche la più piccola toccata.
Fondamentale sarà imparare a ferrare in controtempo, essendo piccola la bocca di questi pesci infatti, bisognerà cercare di ferrarli un attimo prima che stiamo per ritornare a colpire, in modo da favorire la penetrazione dell’amo nell’istante in cui stanno aggredendo l’esca.
Il terminale sarà costituito da 8 metri di fluorcarbon del 0.50, su cui monteremo un amo 1/0 a fungere da trainante.
All’estremità del fluorcarbon andrà collegata una piccola girellina con due braccioli di dynema del 0.30 alle cui estremità legheremo due ami da bolentino, di misura 6 o 8 a seconda della serie che sceglieremo.
La girellina sarà fondamentale per scaricare le numerose torsioni che le tanute una volta allamate esercitano, considerando anche che spesso si potranno allamare anche più pesci sulla stessa esca. Come piombo guardiano utilizzeremo grammature da 350 / 400 gr. Cercando di restare molto leggeri per avvertire anche mangiate impercettibili.
CANNE E MULINELLI
Le canne ideali per svolgere un’azione di pesca in ultralight, sono le canne da traina anellate da 4 e 6 lbs. con lunghezza da almeno 2 mt. alle quali abbineremo rotanti da 6 a 8 lbs. imbobinati con dynema da 30 lbs.
Importante citare che spesso è successo di allamare dentici e cernie sul complesso pescante appena descritto, ovviamente si tratta di catture accidentali, per le quali un pizzico di fortuna durante il recupero non guasta, considerando che con terminali così sottili è impossibile forzare cercando di staccare le prede dal fondo.
La tecnica descritta può essere una valida alternativa da praticare anche in abbinamento alla classica traina di fondo, quando i pesci sono apatici o quando si vuole sondare la zona cercando di capire se i grossi predatori sono in caccia, regalando agli amici impazienti di pescare un ottimo passatempo.