La coperta non coperta …
Quante volte camminando in coperta il nostro passo viene ammortizzato, anzi, siamo quasi felici di quanto sia elastico e molleggiato. Ma la coperta della nostra imbarcazione deve essere tutt’altro che flessibile!
Questo problema può presentarsi sulle coperte di barche che hanno qualche anno: le due pelli, quella della coperta e la sottostante si sono staccate dal poliuretano o dalla balsa. L’acqua negli anni è penetrata “regolarmente” dai fori di viti dell’attrezzatura di coperta e da guarnizioni in silicone che spesso non svolgono il loro dovere.
Il risultato è il marcimento del core (sia questo legno-balsa-poliuretano), con conseguente distaccamento dalle due pelli del sandwich.
1) Possiamo intervenire in maniera localizzata, cercando i punti che hanno più bisogno di essere ristrutturati. In sostanza basta: battere la superficie per determinare la zona o le zone che si sono staccate; forare la coperta con buchi di 1-2 cm e allargare l’apertura di almeno 5 – 10 cm fino a trovare la parte buona non deteriorata, introducendo un ferro a “L” e frantumando il core deteriorato; fare altri buchi ripetendo l’operazione demolitrice fino a trovare i margini buoni e consistenti; aspirare il materiale frantumato. Occorre ricordarsi di puntellarla prima dall’interno in modo che la seconda pelle (quella inferiore) sia mantenuta in posizione e non si deformi.
Utilizziamo la resina epossidica 10 10 CFS oppure C-Systems Core Bond: quest’ultima è già pronta e additivata, con lunghi tempi di utilizzo: quello che ci vuole per andare a riempire ogni piccolo interstizio, cavità, vuoto all’interno della struttura da riempire. 10 10 CFS va, invece, miscelato con Microfiller Powder e iniettato attraverso i fori. La resina additivata che si va a colare si attacca perfettamente alla vetroresina e al vecchio core formando un “osso di seppia” monolitico, leggero a cellula chiusa.
La coperta riacquista la sua struttura originale, forse anche più resistente; la si carteggia leggermente e dopo aver applicato il primer NAUTILUS Epoxy Primer pitturiamo il tutto con uno smalto bicomponente poliuretanico NAUTILUS Polyurethane Enamel.
2) Per un intervento completo e più esteso, invece, si taglia la coperta a pannelli col Multimaster della Fein che saranno poi recuperati incollandoli di nuovo nel loro posto originale.
Ricordiamoci sempre di puntellare a contrasto l’interno della coperta con dei supporti idonei. Scoperchiata la coperta, si rimuove con facilità tutta la balsa deteriorata fino a trovare la parte integra. Utilizziamo del PVC densità 90 kg/m3 incollandolo con 10 10 CFS e Microfiller Powder ed iniettando poi nelle parti più difficili il C-Systems Core Bond. E’ una resina epossidica, colabile, indicata, oltre che per la ristrutturazione della parte interna delle coperte in vetroresina, anche per riempire e ristrutturare i timoni in vetroresina, per riempire e strutturare gli omega e i longaroni espansi nelle costruzioni in vetroresina.
Il giorno seguente la resina è già indurita, si pareggia il PVC con roto-orbitale e si riposizionano i pannelli di coperta che avevamo tagliato e conservato.
Con 10 10 CFS e Microfiller Powder andiamo a sigillare perfettamente ogni piccolo spazio rimasto aperto.
Dal momento che stiamo rifacendo la coperta effettuiamo anche tutte le riparazioni di colpiture, graffi e zampe di gallina con 10 10 CFS e Addensante n°2.
Puliamo e laviamo anche con un sapone la coperta da ogni residuo di sporco.
Si leviga nuovamente e si applicano a rullo 2 mani di Nautilus Epoxy Primer.
Si applica Nautilus Polyurethane Enamel, a pennello o a rullo di gomma resistente ai solventi. Dare almeno 2 o 3 mani. Lo smalto Nautilus Enamel è disponibile in due colorazioni di bianco RAL 9016 (bianco ghiaccio), RAL 9010 (bianco panna) e colore grigio RAL 7035.
Per l’anti-sdrucciolo si delimitano le parti antiscivolo con nastro adesivo 471 3M e si applica una ulteriore mano di Nautilus Polyurethane Enamel additivato con Antiskid Powder, finissimo e molto efficiente.
L’antiscivolo può essere mescolato con lo stesso smalto, questo rimane in sospensione e possiamo applicare la vernice così preparata a pennello o rullo. Se la rugosità è troppo accentuata daremo una ultima mano di smalto puro.
CECCHI GUSTAVO & C.
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