Master 996, punta di diamante: test con due Mercury V8 da 300 cv
Abbiamo provato il Master 996 con una coppia di Mercury Verado V8 da 300 HP.
È all’apice della produzione Master Gommoni, con i suoi quasi dieci metri di lunghezza fuoritutto. Nasce per un impiego crocieristico a largo raggio e, per tale scopo, prevede anche una piccola cabina in console e tante soluzioni per trascorrere la notte in rada o in porto. È il Master 996, che abbiamo provato motorizzato con due potenti 300 cavalli V8 Verado by Mercury.
Il Master oggetto della nostra prova su questo numero è una delle punte di diamante del cantiere palermitano, che vanta, in un catalogo ricco di modelli, ben tre soluzioni con le stesse dimensioni (9,96×3,36 metri), battezzate rispettivamente: 1.000, 996 GP e 996.
Il modello Master 996 che andiamo a presentare ora, per la verità, lo abbiamo già provato recentemente in un’altra veste, quella “fishing”, ma da quella versione la soluzione crocieristica si differenzia in parte per la configurazione di coperta, mantenendo invece invariata l’opera viva e anche il prezzo di listino base. Uno dei motivi che hanno reso interessante questa sorta di “secondo test” è che a poppa sono stati imbullonati due motori da 300 cavalli, invece che una coppia di 350 come nell’altra prova. Si tratta in entrambi i casi di fuoribordo Mercury Verado, ma sul 996 Fishing abbiamo provato i 350 cavalli V10, mentre ora sottoponiamo a test i 300 cavalli V8.
Per quanto concerne la parte descrittiva del battello, sottolineiamo che anche le dimensioni dei tubolari sono le stesse tra le due versioni (996 e 996 Fishing), così come la tipologia di tessuto gommato impiegato. È un Pennel & Flipo da 1670 dtex in livrea panna, lavorato con taglio longitudinale e diametri dei tubi decrescenti (0,64 metri a poppa e 0,54 metri a prua), il cui gonfiaggio è regolato da sei scomparti stagni e altrettante valvole a basso profilo.
Cominciamo la visita da prua, e più precisamente dalla plancetta anteriore, in vetroresina, che include due bitte a scomparsa, uno scorrisagola incassato, un vano di accesso al calumo dell’ancora (quest’ultima rimane esterna), e il verricello elettrico sistemato all’interno di un gavone centrale, sormontato da cuscino.
Da qui inizia un’area sopraelevata che presenta un unico scomparto centrale, il cui coperchio è servito da un pistone pneumatico. All’interno la conformazione profonda (che segue il profilo della carena) permette lo stivaggio di attrezzature o dotazioni di bordo. È qui presente anche una botola d’ispezione alla parte anteriore. Le acque reflue, portate a bordo durante la navigazione o dopo il bagno, vengono scaricate a poppa attraverso una canalina perimetrale il coperchio e una valvola di scolo ubicata in un angolo, e da qui evacuate dalla pompa di sentina.
Tutta l’area può essere sormontata da due cuscini forniti di serie, dotati di fermi e in grado di trasformare la superficie prodiera e i passaggi laterali e la console in un accogliente solarium per più persone.
La console di guida è centrale e anteriormente propone una poltroncina con tanto di schienale e supporti laterali, tali da consentire alla persona qui seduta, durante la navigazione, di rimanere ben stabile anche in presenza di mare mosso; la presa è assicurata da due maniglioni in acciaio alla base.
Per accedere alla sottostante area notte occorre sollevare il portellone, operazione facilmente eseguibile direttamente dalla console grazie all’adozione di serie di pistoni elettro-pneumatici. L’interno è sfruttato nel migliore dei modi, centimetro per centimetro. C’è un letto doppio che si estende verso prua, così da lasciare spazio anche a un lavello con rubinetto nell’angolo e a un WC marino. Illuminazione naturale e aerazione sono garantite da due oblò laterali.
Tornato all’esterno, sul lato opposto della console arrivo al posto di guida, la cui ampiezza consente l’installazione della strumentazione di bordo opzionale in aggiunta a quella fornita con i motori. Di serie include già il parabrezza in acrilato a deflettore, il pannello con interruttori stagni, i due maniglioni in acciaio per pilota e copilota, la bussola, il GPS da 7”, lo stereo, il VHF, la ruota di governo centrale, i cassettini portaoggetti e il poggiapiedi.
Per la seduta, invece, si è optato per un divano biposto con seduta sollevabile e schienale trapuntato, il tutto montato su di un cassero in vetroresina. Quest’ultimo, nella parte rivolta verso poppa, può essere opzionalmente attrezzato con blocco fuochi, lavello con tagliere e frigorifero a cestello da 70 litri, al fine di rendere l’unità da diporto totalmente autonoma.
Nella parte poppiera viene proposta la tipica “soluzione dinette convertibile”. Sollevando o abbassando un piano centrale con relativo cuscino, si potrà fruire dell’area o come punto ristoro (con tavolo sollevato), o come punto di seduta, sfruttando la disposizione a “U” dei cuscini, o ancora come prendisole, portando a filo dello spazio centrale il tavolo sormontato da cuscino. Una serie di gavoni sottostanti permette di avere tutto a disposizione, ma in ordine.
Il divano è incorniciato da una struttura in vetroresina che accoglie sia il roll-bar di serie, già completo di luci e tendalino parasole in versione 699 (ma ne è disponibile a scelta anche una versione abbattibile), sia un piano rialzabile di fronte ai motori, a protezione e copertura delle tubazioni e dei cavi di collegamento motori-battello.
Carichi carburante e acqua, impianto doccia e due plancette poppiere sagomate che avvolgono i terminali dei tubolari, di cui una munita di scaletta retrattile per il bagno e di maniglione, completano l’allestimento di serie.
Per chi vuole di più, non sarà difficile trovare ciò che si cerca nell’elenco optional proposto dal cantiere, tra cui, da segnalare: i teli di copertura vari, il rivestimento in teak sintetico solo per plancette e musone di prua o per tutta la coperta, i tubolari carbon con gelcoat nero, avorio o grigi, e il kit idroguida potenziato per doppio motore.
MASTER 996: LA PROVA DI NAVIGAZIONE
Come detto in apertura di articolo, la scelta dei motori da abbinare al Master 996 per il test è caduta su di una coppia di fuoribordo Mercury Verado V8 da 300 cavalli ognuno, anche se va sottolineato che l’omologazione del RIB prevede una motorizzazione massima di 700 cavalli.
Si tratta di motori generosi e potenti, caratterizzati da una cilindrata di 4.6 litri e da una bancata composta da 8 cilindri, disposti con architettura a V e angolazione di 64°. Estremamente performanti, grintosi ma nello stesso tempo dai consumi contenuti, tali da rendere possibili lunghe percorrenze senza vivere l’ansia di dover fare rifornimento, i fuoribordo sono dotati di tecnologia Smartcraft DTS.
L’alimentazione si affida al sistema d’iniezione elettronica EFI con Advanced Range Optimization, mentre il sistema di sterzo Electro-hydraulic power steering consente di gestire al meglio le manovre, sia in porto che in navigazione. I motori in prova montano eliche Enertia Eco di passo 19”.
Avendo provato in concomitanza anche la versione Fishing (già pubblicata sull’edizione di gennaio 2025), ho voluto mettere a confronto quelle prestazioni con i dati rilevati su questa versione del battello, tenendo conto che il 996 Fishing era motorizzato con una coppia di 350 V10 sempre Mercury Verado. Devo però dire che i 100 cavalli in meno non si fanno praticamente sentire. Alla fine risulta lievemente più basso il limite di planata sul cruiser (11,5 nodi a 2.000 giri contro i 12,2 nodi a 2.200 giri del Fishing), e si ottiene qualche nodo in più addirittura sul cruiser a 3.000 e 3.500 giri, (22,6 e 29 nodi) contro i 18 e i 25 nodi del Fishing. Valori che però poi si stabilizzano, all’incirca intorno ai 4.500 giri (37,5 nodi per il cruiser e 36 nodi per il Fishing), per toccare a pieno regime di giri la vetta di 53 nodi a 6.000 giri con il cruiser e 52 nodi a 6.200 giri con il Fishing.
È vero che sul 996 Fishing la carena era sporca e ciò ha influito sul top prestazionale, però, comunque si parla di differenze in fondo minime.
Il discorso cambia quando si parla di consumi. Eh sì, perché a cominciare dai 4.500 giri, a fronte di una velocità superiore (seppur di soli 1,5 nodi), i V8 da 300 cavalli consumano di meno, ossia 92 litri/ora totali, contro i 130 litri/ora dei V10 350. Una differenza di consumo che si evince anche ai regimi di giri più alti e che tocca il suo apice a pieno regime. A 6.200 giri con i Verado V10 350, abbiamo infatti consumato 230 litri/ora, con i Verado V8 300, invece, a 6.000 giri, 186 litri/ora.
Quarantaquattro litri/ora di differenza che possono essere importanti, sia per l’autonomia che per il portafoglio. È vero, si tratta di motori meccanicamente diversi, a cominciare dal numero di cilindri (10 contro 8), con differenti cilindrate (5.700 cc contro 4.600 cc) e, non ultimo, il peso (316 kg a motore per i V10, contro i 272 kg a motore per i V8). Così com’è altrettanto vero che i pesi dei battelli in prova, allestiti, erano nel complesso differenti tra loro, con la versione destinata agli angler più completa e quindi più pesante tra le due.
Però, volendo risparmiare qualche soldo in fase di acquisto, il test ci dice che si potrà tranquillamente optare per qualche cavallo nominale in meno, ottenendo prestazioni abbastanza simili e con un risparmio durante l’uso. Inoltre, qualora servisse, è bene sapere che montando a poppa 600 cavalli invece dei 700 massimi, si può fruire di due posti imbarcabili in più. Infatti, l’omologazione prevede che con 700 cavalli la portata massima è pari a 20 persone, con 600 cavalli invece sale a 22 persone. Un altro dettaglio del Master 996, ma pur sempre interessante.
Fatte tutte queste premesse, non resta che allacciare lo stacco di sicurezza e mettere alla frusta il battello! I carichi a bordo prevedono circa 250 litri di carburante e il pieno di acqua dolce, pari a 107 litri. Siamo in due persone a bordo e navighiamo su di un mare formato, tirato da brezza e con un cielo parzialmente nuvoloso. La potenza dei motori si riscontra a ogni accelerata, anche quando si è già a 3.500-4.000 giri. Accelerazioni che incollano allo schienale della seduta che uso in soluzione stand-up per disporre di una miglior profondità di campo. Imposto alcune virate a 5.000 giri, a una velocità di oltre 40 nodi, ottenendo in cambio stabilità e tenuta, che trasferiscono in chi guida un piacevole senso di controllo globale. Riprovo le stesse manovre a oltre 45 nodi, ma il risultato non cambia. La carena sull’acqua si comporta in modo sobrio, grazie a una linea filante, al cavallino pronunciato e ai due spray deflector che percorrono l’opera viva: uno quasi totalmente e l’altro poco oltre centro carena.
Il Master 996 è un battello divertente da pilotare e, anche quando vado a cercare la velocità al top, rappresentata da 48 nodi a 5.800 rpm con il trim ancora “tutto sotto” o di 53 nodi con il trim sollevato dell’80% e a 6.000 giri, non avverto situazioni critiche.
Certo, sottolineo ancora una volta che navigare a 53 nodi in mare è come correre con un fuoristrada sullo sterrato a 100 km/orari, e pertanto è richiesta un po’ di esperienza per prevenire alcune situazioni improvvise, che le onde sono sempre pronte a creare. Bene, mi manca solo conoscere in quanto tempo il RIB plana con partenza da fermi. Un risultato che impiega pochissimo ad arrivare, in quanto bastano 3” per portare il battello in assetto planato, un assetto che, tra l’altro, è in grado di mantenere in scaduta sino a 2.000 giri e a una velocità di 11,5 nodi.
ALLESTIMENTO STANDARD |
2 plancette VTR con scala inox a scomparsa; allestimento completo della zona notte sotto console con mobile bagno completo di lavello, luci e cuscinerie interne, WC e doccetta interna; aspiratore a gas; attuatori elettrici per apertura portellone console; bussola; console allestita con parabrezza; corrimano; cuscineria completa; doccia completa di serbatoio acqua rigido da 107 l; gambo tavolo elettroidraulico a scomparsa; gonfiatore elettrico; GPS 7”; impianto banchina; musone salpancora in VTR con scorrisagola; oblò; pannello comandi; pompa di sentina automatica; radio stereo con 4 casse; roll-bar completo di tendalino sole e luci di navigazione; seduta lombare mobile; serbatoio carburante da 420 l con blower; tasche portaoggetti con presa USB; tendalino sole inox a scomparsa; tromba; verricello elettrico completo di 50 m di catena; VHF fisso; volante. |
SCHEDA TECNICA MASTER 996
- Lunghezza f.t. 9,96 m
- Lunghezza omologazione 8,56 m
- Larghezza f.t. 3,36 m
- Larghezza interna 2,10 m
- Diametro tubolari 0,64 / 0,54 m
- Compartimenti stagni 6
- Peso senza motori 1.810 kg
- Portata persone 22 in categoria B / 20 in categoria C
- Posti letto 2
- Potenza massima installabile: 700 HP
- Capacità serbatoio carburante: 420 l con blower
- Capacità serbatoio acqua 107 l
- Tubolari trevira/hypalon e neoprene da 1670 dtex Orca by Pennel & Flipo
- Omologazione CE categoria B – C
- Prezzo scafo e dotazioni di serie € 109.600,00 + IVA
MOTORE MERCURY VERADO V8 300 HP
- Tecnologia 4 Tempi DOHC 32 valvole
- Potenza 300 HP
- Numero cilindri 8 a V (64°)
- Regime di giri 5.200 – 6.000 rpm
- Cilindrata 4.600 cc
- Alesaggio x corsa 92 x 86 mm
- Alternatore 12V – 150 A
- Peso 272 kg
- Rapporto al piede 1,85:1
MASTER S.A.S. DI ANNALISA GARGIULO & C.
S.S. 113 Est, 100
90044 Carini (PA)
Tel. +39 091 8691592
www.mastergommoni.it
info@mastergommoni.it