Honda 4XC H9
Progettato da Christian Grande, realizzato dal cantiere BWA per Honda, il 4XC H9 nasce sotto i migliori auspici. Siamo riusciti a testarlo in occasione dell’inaugurazione del primo Honda Marine Center al Porto di Ostia. È un mezzo che mi ha sorpreso, vi spiego il perché.
Il primo impatto non è stato dei migliori: la poppa presenta due plancette non grandissime, che potrebbero creare qualche difficoltà a salire a bordo ove la barca sia ormeggiata un po’ più lontana dal pontile.
Fortunatamente il modello provato ha un buon rivestimento in EVA che agevola il grip. Un’altra complicazione consiste nell’accedere all’interno della barca, poiché bisogna per forza passare su due cuscini laterali senza appigli, che rende problematico il passaggio con i piedi bagnati o con mare più mosso.
Anche in questo caso ci viene in aiuto l’allestimento, dal momento che la cuscineria è a cellula chiusa rivestita in tessuto tecnico, soluzione che assicura una buona aderenza, mentre la colorazione beige previene gli aumenti di temperatura della superficie. Nel pozzetto troviamo un divano a C diviso in 3 sezioni gavonate, con quella centrale che risulta essere la più ampia, oltre a dare accesso ai vari cablaggi del motore e all’impianto elettrico. Questa stessa sezione offre un sistema che permette di ribaltare una porzione della paratia per convertirla in base per un tavolo. In questo modo si riesce a trasformare l’area da un semplice divano in dinette dove possono pranzare e stare in compagnia comodamente anche 6 persone.
Aggiungiamo anche la cucina esterna nascosta in un vano richiudibile presente alle spalle dei due sedili ed ecco la ricetta ideale per una giornata in compagnia. Qualora si abbia la necessità, inoltre, dal mobile della cucina si può ricavare un ulteriore piano d’appoggio, grazie ad una mensola ribaltabile.
Uno degli aspetti che mi hanno piacevolmente sorpreso è che, pur essendo un 9 metri, sembra molto più ampio. È stato disegnato in modo da poter camminare sul battello senza paura di inciampare o incrociarsi con oggetti presenti a bordo. Per tutta la prova non ho avuto problemi a spostarmi, sfruttando sia le varie maniglie e tientibene che contribuiscono a migliorare la stabilità sia i tubolari alti che fungono da barriera.
I due sedili hanno un assetto sportivo, pur essendo molto comodi. Si trovano in posizione più elevata per assicurare una visuale completa e garantiscono la possibilità a chi non vuole stare seduto di ribaltare la porzione inferiore per trasformarli in poggiareni. Il timone e la consolle sono spostati più sul lato destro, con quest’ultima sviluppata in altezza per non sottrarre spazio all’ingresso cabina. I quadranti analogici sono situati in alto e si possono così monitorare senza dover distogliere troppo lo sguardo dalla navigazione, mentre per gli amanti della tecnologia c’è un grande display poco più in basso che racchiude tutte le informazioni sul motore e sulla navigazione. Ai lati del timone, invece, troviamo sia i comandi on/off che quelli di controllo e regolazione degli strumenti di bordo. Sulla destra, infine, sono posizionate le due leve di potenza del motore che integrano anche le funzionalità di regolazioni elettroniche offerte da Honda. La bussola, indispensabile, è collocata in alto.
Ci spostiamo a prua, dove il piano si rialza tramite due gradini per dare maggior spazio in altezza alla cabina, e troviamo due cuscini disposti a formare un triangolo, sui quali è possibile stendersi in due persone senza problemi. È una soluzione che sembra un po’ ridotta in un nove metri, ma è un compromesso da accettare per avere una maggior abitabilità in cabina. All’interno, infatti, abbiamo non solo un letto matrimoniale triangolare (praticamente una fotocopia di quello presente sulla prua), ma anche un wc a scomparsa posto sulla destra. A sinistra, invece, c’è un mobile utile per conservare oggetti. Al centro, tra questi elementi, c’è uno spazio che serve a dividere le tre zone.
Indossiamo il giubbotto di salvataggio e usciamo dal porto di Ostia per il test, con il vento in aumento e un’onda lunga che potrebbe darci qualche fastidio in navigazione. Al minimo i motori girano a 650 rpm e il battello avanza a 3 nodi, con un po’ di spinta anche dal vento che viene da poppa. I consumi sono 3,8 litri/ora complessivi. A bordo siamo in 2 persone, il carburante è al 30% su un totale di 550 litri, il serbatoio d’acqua contiene circa 20 litri.
Saliamo di giri, apprezzando la poca rumorosità dei 2 motori Honda BF250A, oltre alla potenza erogata che fa planare il battello in appena 2200 giri, alla velocità di 15,5 nodi consumando appena 23,5 lt/ora. Se consideriamo che il mezzo pesa 2900 kg (con motori), ci rendiamo conto del lavoro realizzato dai tecnici Honda grazie alla tecnologia V A I S combinata al Direct Air. Questi due sistemi si traducono in un’aspirazione d’aria a doppio condotto, mentre il Vais rende i condotti variabili incrementando la coppia ai bassi regimi.
Mi porto a 4000 giri, range di crociera, toccando i 33 nodi con un consumo di 74 litri/ora.
I consumi sono ottimizzati grazie alla tecnologia ECOmo, presente in tutti i motori Honda a partire dai 40 cavalli, che consente di regolare continuamente il rapporto tra aria e carburante razionalizzando la miscela per diminuire i consumi senza rinunciare alle prestazioni.
A questa velocità è estremamente piacevole navigare e sono sorpreso dalla stabilità della carena, anche con un tipo di onda fastidiosa come quella lunga e con vento teso. La scritta presente sulla carena “soft navigation system” può spiegare in parte la comodità che si ha nell’impatto con i flutti. Con l’aumento di velocità, infatti, il battello si distende sull’onda con un assetto equilibrato.
“I motori Honda – ci ha spiegato Francesco Pichelli, Sales Department Manager – hanno una potenza erogata superiore a quella dichiarata dai cavalli”.
Voglio testare personalmente questa dichiarazione, motivo per cui affondo la manetta superando i 4500 giri. A questo range la tecnologia VTEC (Variable Valve Timing e Lift Electronic Control) aumenta l’alzata ed il tempo di apertura delle valvole di aspirazione migliorando le prestazioni. A tali velocità risulta un po’ limitato il parabrezza così basso, che dona un aspetto sportivo al mezzo, ma in presenza di forte vento non aiuta le conversazioni. Fortunatamente la rumorosità del vento viene bilanciata dal silenzio dei motori che spingono senza difficoltà. Tocchiamo la velocità massima di 48 nodi, con vento e onda contraria, con un consumo di 173 litri/ora a 6100 giri. Purtroppo è ora di rientrare in porto, ma riusciamo ad effettuare un test di accelerazione. Con partenza da fermo il mezzo plana in soli 4,14 secondi, mentre in 10 secondi tocchiamo i 30 nodi. In queste condizioni si attiva la tecnologia BLAST: la fasatura di accensione controllata dalla centralina aumenta la coppia del motore in fase di rapida accelerazione.
Ero inizialmente scettico nei confronti di questo mezzo, ma mi sono dovuto ricredere durante il test. È una combinazione motore più gommone che consiglio a tutti coloro che cercano un mezzo ad alte prestazioni senza rinunciare alla comodità. Non è un battello che permette una lunga crociera familiare, ma è l’ideale per una coppia che preferisce uscire nei weekend e vuole a dormire a bordo e rilassarsi. Ottima soluzione per i charter: gli spazi esterni consentono uscite giornaliere anche per gruppi.
Scheda tecnica