Pinna Nobilis nel Mar Piccolo di Taranto
Ci sono buone notizie e provengono dai nostri mari. Durante il monitoraggio dei fondali del Mar Piccolo, i volontari dell’associazione Mare per Sempre, insieme alla Capitaneria di Porto di Taranto, hanno trovato esemplari vivi di Pinna Nobilis. Si tratta del più grande mollusco bivalve del Mediterraneo ed è una specie ad alto rischio di estinzione.
Alcuni studi ipotizzano che questa specie, endemica dei nostri mari, sia presente sin dal Micene, quindi 20 milioni di anni fa circa. La Pinna Nobilis è conosciuta anche come nacchera di mare o stura e può arrivare fino ai 20 anni di età e superare il metro di altezza. Il suo guscio, ruvido, custodisce una speciale ghiandola che ha il compito di produrre una bava, contenente cheratina, che a contatto con l’acqua si solidifica e forma una fibra con cui si difende da altre specie sottomarine.
Sottomarine perché l’habitat principale di questo mollusco è da ricercare nei fondali sabbiosi che arrivano fino a 60 metri di profondità; inoltre, abita anche le foreste di Posidonia oceanica, pianta marina esclusiva dei nostri mari e anche lei ad oggi a rischio.
PINNA NOBILIS: FUNZIONI, STUDI, IMPORTANZA
È importante il ruolo ecologico della Pinna Nobilis che, come altri bivalvi, filtra le acque circostanti. Non solo, però, viste le sue importanti dimensioni, riesce anche a contrastare l’erosione dei fondali e può fungere da impalcatura, accogliendo molluschi e crostacei, andando a creare un ecosistema unico.
Questo mollusco bivalve è il più grande del Mediterraneo, ma purtroppo ad oggi soffre degli effetti dell’inquinamento, del surriscaldamento delle acque e della presenza di barche e motoscafi. Talmente tanto che l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), l’ha dichiarata Critically endangered species, cioè un gradino prima dell’estinzione.
Nel 2015, al 46° Congresso della S.I.B.M. – Società Italiana Biologia Marina – era stato presentato, dopo il censimento di migliaia di esemplari sempre nel Mar Piccolo di Taranto, uno studio scientifico inedito che riguardava proprio la popolazione della specie protetta: “Recent observations of Pinna Nobilis in the Mar Piccolo basin (Gulf of Taranto, Mediterranean Sea)“. A partire dal 2016, la popolazione ha subito un grave tracollo causato da un’infezione e da altre patologie ancora in fase di studio.
Grazie al costante monitoraggio da parte di Mare per Sempre, si è giunti al piccolo, ma grande, risultato del ritrovamento di alcuni esemplari vivi, in collaborazione con la Guardia Costiera. Questo riaccende la speranza nei confronti della conservazione della specie.