Pesca a surf casting con Alessandro Carpinteri: quando e dove praticarla
Surf casting: quando e dove praticarlo
Il clima ed il meteo
Il surf casting è un tipo di pesca che può essere praticata lungo tutto l’arco dell’anno, preferendo però l’autunno e l’inverno. Conoscere i venti può risultare decisivo per determinare il momento migliore per le nostre apparizione in spiaggia.
La Tramontana, vento gelido e pesante da sopportare, in alcune situazioni può portare a creare delle condizioni meteorologiche ottime per la caccia della spigola; il grecale – come la Tramontana – è anch’esso un vento freddo, che tende a spianare il mare ma che ci potrebbe dare delle ottime catture.
Le mareggiate di Levante mobilitano le mormore, orate e le rare ombrine, in assoluto il più atteso e amato dai surf caster è lo Scirocco, vento in grado di generare violente mareggiate regalando delle emozioni forti a chi sa sfidarlo.
Anche il Maestrale è tanto atteso dai surf caster, in quanto riesce a disseppellire dal fondale molluschi bivalvi, cibo per le nostre prede.
Il segreto per affrontare questo tipo di pesca è sicuramente il modo in cui andremo ad adeguarci alle nostre prede, cercando di adattarci alle loro “esigenze”, riproponendo sui nostri terminali la stessa catena alimentare.
Il surf casting è l’evoluzione naturale del “Beach casting” ovvero la pesca dalla spiaggia praticata con qualsiasi condizione meteo-marina. Il Surf casting impone, invece, dei presupposti senza i quali questo tipo di pesca non darebbe i soddisfacenti risultati che molto spesso si ottengono osservando poche ma precise regole.
Il Surf casting viene praticato o su vasti arenili o nei pressi di foci dove l’acqua dolce, che si mescola con quella salata, crea un circuito in cui le nostre prede vanno in caccia. Il surf casting “nasce” nel Regno Unito, dove i pescatori sfruttano le onde di marea che portano i pesci prossimi al sottocosta. Nel Mediterraneo invece, date le scarse escursioni di marea, i pescasportivi hanno affinato la tecnica praticandola quando il vento comincia a soffiare ed il mare comincia a gonfiarsi, rimescolando il fondale e portando alla luce nutrimento per le nostre prede.
Quindi il surf casting è una tecnica che vincola a preparare le attrezzature quando arrivano le mareggiate.
Spiaggia o foce
In foce, la presenza di acqua dolce che si mescola a quella salata riesce a creare condizioni ambientali particolari per la presenza di pesce.
L’acqua dolce diminuisce la salinità delle acque e favoriscono la proliferazione di microorganismi alla base della rete trofica.
Quindi la pesca dovrà essere indirizzata alla spigola che diventa frequentatore abituale di questi ambienti insieme alla spigola e ad alcuni grufolatori. La pesca dalla spiaggia praticata sia in condizioni di mare calmo che con acque turbolente, punta a prede come orate, mormore e orate.
Specie che si nutrono frugando tra il fondale.
Occhio alle attrezzature
La scelta delle attrezzature è dettata dalle condizioni meteo-marine, e una distinzione da fare è sicuramente quella della pesca con mare calmo e la pesca con mare grosso.
Senza ombra di dubbio le giornate con mare in scaduta creano un ambiente ideale per il Surf Casting: le acque schiumose e il fondale scavato dalle correnti sono perfetti per sfoderare le attrezzature. In caso di mare grosso l’attrezzatura dovrà permettere di resistere alla forza del mare: andranno usate canne superiori ai 200 g se la nostra pesca è rivolta a grandi prede, o se si vuole raggiungere con il pendolare punti più distanti dalla costa. Ma le coste italiane, durante l’arco dell’anno, sono generalmente battute da venti a bassa intensità e con mare solitamente calmo, infatti l’attrezzatura base per il surf casting è costituita da canne telescopiche o semitelescopiche, al massimo di 150 g, anche se sul mercato quelle che hanno un maggior successo sono canne telescopiche da 100 g.