Richieste di consigli dai nostri lettori: pulire le murate
Il nostro esperto Carlo Luongo risponde a un nostro lettore Luca, neofita del fai da te sulle imbarcazioni, che chiede consiglio dopo aver letto un articolo dove vengono descritti i modi corretti per pulire e poi lucidare le murate.
Luca: Buongiorno Sig. Carlo, potrebbe indicarmi il metodo per pulire le murate senza danneggiarle e quale prodotto lei solitamente utilizza per togliere le tante impurità e i tempi di azione del prodotto?
Carlo: Per le murate le consiglio di utilizzare PREDULON, che è un decerante per decontaminare l’opera morta. Va utilizzato diluito al 50 o al 30% a seconda dello sporco (può fare una prova preventiva su una parte della superficie). Io lo applico con uno spruzzatore per coprire più facilmente l’area di lavoro, ma può anche usare un secchio e successivamente stenderlo con la spugna. Lo lascia agire qualche minuto e poi lo strofina per pulire. Come spugna le consiglio una scotch brite fibra blu, studiata per essere usata anche dalla parte abrasiva senza lasciare graffi (va benissimo anche per l’acciaio). Dopodiché risciacqua abbondantemente con acqua per rimuovere il sapone. Le consiglio di indossare anche una mascherina FFP3 soprattutto per questa fase perché il detergente vaporizzato ha un odore che può dar fastidio. Eviti di lavorare con pieno sole per non far asciugare il detergente sulla superficie. Dopo aver rimosso tutto il sapone può asciugare lo scafo e passare allo step successivo.
Luca: Potrebbe indicarmi il metodo per lucidare le murate senza danneggiare il gelcoat? Quale prodotto consiglia solitamente per questo lavoro? Nell’articolo da me letto lei faceva riferimento a una lucidatura rotante a un basso regime di giri. Ne ho comprata una della VALEX L1200 di cui la velocità minima dichiarata è 1500 e mano a mano a salire. Sono eccessivi per lei?
Carlo: Può andar bene quella acquistata da lei, al limite può impiegarci più tempo fermandosi ogni quarto d’ora/venti minuti per non far surriscaldare il motore dello strumento. Come prodotto può usare il Polypolish, che è una pasta abrasiva a base d’acqua che può essere usata anche a mano senza problemi. In questo caso avendo già lo strumento le consiglio di stenderla su un tampone di media durezza (colore arancione), iniziare ad applicarla sulla murata con la macchina ancora spenta (così evita di far schizzare ovunque la pasta), dopodiché può procedere con l’accendere la lucidatrice al minimo. Cerchi di lavorare su aree di massimo 1 metro quadro per volta, stendendo la pasta abrasiva senza fare eccessiva pressione sulla lucidatrice, le ricordo che è lo strumento che deve lavorare ruotando il tampone e non lei con le braccia. Ad occhio si renderà conto che la pasta è stata stesa sulla superficie. Eviti di focalizzarsi troppo tempo su un punto singolo, poiché la lucidatrice può far scaldare eccessivamente il gelcoat creando un alone di bruciatura. Quando la pasta sarà consumata quasi del tutto può alzare leggermente i giri muovendo più velocemente il macchinario fino a rimuovere del tutto il polypolish. Spenga la lucidatrice e con un panno in microfibra rimuove l’eccesso di pasta abrasiva rimasta sullo scafo e potrà notare la differenza sulla superficie trattata rispetto a quella non ancora lucidata. Quella appena lucidata sarà molto più liscia e il panno scorrerà molto più rapidamente, oltre ad essere notevolmente più lucida. Se l’effetto non la soddisfa può riapplicare il prodotto con una cuffia di lana o un tampone più morbido per avere un effetto ancora più lucido.
Luca: A tal proposito, volevo avere delucidazioni in merito al panno da utilizzare. Secondo lei ci sono dei panni in tessuto più adatti rispetto ad altri? che possono fare la differenza? Le chiedo anche un consiglio sulla marca più adatta e se per la mia imbarcazione che è un 6,50 metri, basta un panno solo.
Carlo: Per i panni in microfibra io mi trovo molto bene con quelli amazon basics. Hanno un costo basso, sono molto morbidi e non lasciano peli sulla superficie. Per una barca come la sua io ne consiglio circa 8.
Luca: L’ultimo consiglio che le chiedo è se posso effettuare prima la pulizia e la lucidatura o mi conviene prima fare la parte viva quindi l’antivegetativa? I prodotti da lei consigliati li posso trovare su internet?
Carlo: Io le consiglio di procedere in quest’ordine di lavorazione: la pulizia e la carteggiatura della carena in primis, poi lucidi lo scafo e infine applichi l’antivegetativa. Questo perché il processo di lucidatura richiede l’utilizzo dell’acqua e dei detergenti che possono attivare l’antivegetativa prima che la barca vada a mare, invece in questo modo lei dovrà solo fare attenzione che questa non venga stesa sull’opera morta applicando del nastro carta sulla linea di galleggiamento che rimuoverà dopo aver concluso con l’antivegetativa.
Ps: faccia attenzione a non lasciare il nastro per troppo tempo sulla superficie poiché durante la rimozione può lasciare dei residui di colla che sono antiestetici su uno scafo appena lucidato.
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Carlo Luongo da anni testa e recensisce i prodotti per la pulizia e la cura della barca offrendo consigli a tutti i diportisti che vogliono dedicarsi alla propria imbarcazione. L’utilizzo di prodotti specifici e 100% biodegradabili, unito ad una decennale esperienza consolidata nel settore, consente di poter effettuare, anche all’ormeggio, trattamenti specifici su tutte le superfici presenti a bordo (legno, vetroresina, tubolari, acciaio, tessuti, sentine, ecc).
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