La protezione dai rischi individuali nella Cantieristica nautica: i D.P.I.
Si definiscono D.P.I. i Dispositivi di Protezione Individuale, ossia le attrezzature che devono essere indossate dai lavoratori allo scopo di proteggerli dai rischi che essi possono incontrare durante la propria attività lavorativa.
In effetti, durante lo svolgimento delle proprie mansioni, un operatore addetto alla lavorazione delle imbarcazioni (ma il discorso è ‘estendibile’ assolutamente a tutte le categorie dei lavoratori!) può essere soggetto ad una serie di Rischi Professionali che, sulla scorta del Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs 81/08), vengono definiti come la “probabilità di raggiungere un potenziale livello di danno nelle condizioni di impiego”.
E’ chiaro che prima di arrivare alla definizione di una serie di attrezzature da far indossare al lavoratore (a volte anche in condizioni non del tutto confortevoli), il manager della produzione dovrà adottare una serie di accorgimenti preventivi indispensabili.
Infatti, innanzitutto, per ridurre il rischio alla fonte sarà fondamentale:
a) Adottare Misure Tecniche di Prevenzione
b) Adottare sistemi di Protezione Collettiva
c) Adottare la migliore Organizzazione del Lavoro possibile
Solo alla fine, dopo avere – in via preventiva – fatto in modo che il rischio che un eventuale danno possa accadere sia limitato al massimo, si debbono fornire indicazioni sulla corretta adozione dei D.P.I.
Ora, in base a quello che era il vecchio Decreto 626 del 1994, attualmente sostituito dal Decreto 81, i DPI
devono possedere una serie di requisiti generali, che sono:
– il D.P.I. va indossato dal lavoratore SOLO quando il rischio non può essere evitato o – in alternativa – sufficientemente ridotto
– il D.P.I. deve essere ADEGUATO al rischio da prevenire e non deve comportare di per sé un Rischio maggiore
– il D.P.I. deve essere ADEGUATO alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro
– il D.P.I. deve tenere conto delle esigenze ERGONOMICHE e di SALUTE del lavoratore
– il D.P.I. deve essere adattato all’utilizzatore secondo le sue necessità
Chiaramente, i Dispositivi di Protezione individuale non possono essere scelti dal Lavoratore ma è il DATORE di Lavoro che attraverso l’analisi e la valutazione dei rischi, individua le caratteristiche dei Dispositivi di Protezione Individuali NECESSARI ed aggiorna la scelta ogni volta che vi sia una variazione delle condizioni di processo significativa.
Attraverso i suoi responsabili, inoltre, sarà sempre cura del Datore fare in modo che questi D.P.I. si mantengano efficienti: bisognerà, difatti, cambiarli quando necessario e si dovrà sempre fornire al lavoratore la giusta Formazione in merito.
Le maestranze, infatti, se ben informate circa i rischi cui vanno incontro non disdegneranno di utilizzare correttamente queste ( talvolta ) fastidiose ‘protesi extra-corporee’.
Ma questa rubrica, ha un taglio tecnico, e tende ad informare colui che legge in modo che possa capire e comprendere qualcosa in più.
Caliamoci per un attimo più approfonditamente nel discorso.
Quanti tipi e quali tipi di protezioni individuali esistono?
In realtà sono davvero numerose e si parte dai guanti, agli occhiali, para-orecchi, tute da lavoro, caschi, maschere, scarpe, etc.
E non tutti hanno, naturalmente, la stessa efficacia e/o la medesima funzione.
Sempre secondo la Direttiva del Testo Unico sulla sicurezza, essi possono essere suddivisi in tre categorie.
Alla prima apparterranno i D.P.I. relativi alla protezione da danni di lieve entità ( come alcuni tipi di guanti da lavoro o come anche gli indumenti che proteggono dagli agenti atmosferici ), alla seconda categoria apparterranno i Dispositivi relativi alla protezione da danni intermedi, ed alla Terza ed ultima categoria apparterranno tutti i D.P.I. che proteggono da rischi ‘poco controllabili’ dal soggetto che li utilizza e che sono destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi.
A questa categoria, naturalmente, appartengono tutti i dispositivi anti-caduta, quelli per prevenire le aggressioni da agenti chimici, e i vari dispositivi per la protezione delle vie respiratorie.
In merito al lavoro nella costruzione nautica, particolare attenzione vogliamo porre sull’utilizzo dei D.P.I. relativi alla protezione delle vie respiratorie.
In via preliminare, è bene sapere che esistono tre categorie di questo tipo di D.P.I., ossia:
– Maschere Facciali Filtranti: generalmente adottate nel caso di atmosfere inquinate da polveri di cui
la natura sia nota
– Maschere con Filtri Intercambiabili ( che possono essere sia semi-maschere che intere ): generalmente adottate nel caso di atmosfere inquinate da gas/vapori di cui la natura sia nota
– Respiratori Isolanti : che separano completamente la respirazione del lavoratore dall’ambiente in
cui egli sta operando. Sono particolarmente adottate nel caso di atmosfere particolarmente sature di polveri e vapori.
Per cautelare e preservare gli operatori, e’ molto importante conoscere bene tutti i risvolti e le problematiche di questo tipo di mestiere.
Il Lavoro di stampaggio ( o resinatura ), difatti, mette le maestranze costantemente in contatto con i SOV ossia i Solventi Organici Volatili provenienti dal processo di reazione delle Resine. Tuttavia, chi ben conosce questo Processo, sa bene che esistono diversi tipi di SOV e molteplici possono essere le resine impiegabili nel processo di costruzione.
Prescrivere in maniera efficace questo tipo di protezione richiederà, pertanto, una perfetta conoscenza del tipo di elemento inquinante presente nell’atmosfera che il lavoratore respira.