I trucchi per attirare i pesci a traina di superficie: i teaser
Letteralmente Teaser in italiano vuole dire proprio attiratore. Ma cosa si vuole attirare?
La risposta è semplice: i pesci.
Malgrado si possa pensare che i pesci non siano dotati di una vera e propria intelligenza (questo è in parte vero), le diverse specie di pesci, qualcuno più di altre, sono dotate di una memoria genetica che ovviamente si evolve e cambia nel tempo.
I pesci medi/veloce che siamo soliti insediare a traina, in altura, in mezza altura o durante la stagione estiva e autunnale, anche sotto costa quali alletterati, boniti ecc, sono spesso a caccia e alla ricerca di banchi di pescetti piccoli quali sardine e alici.
Il trucco per pescarli è in primis cercare il punto dove cacciano e poi attirarli dietro la propria barca e sulle proprie esche simulando di avere dietro la propria poppa una certa quantità di pesce foraggio. Per far questo si usano proprio gli attiratori o Teaser.
I teaser hanno tante forme e tanti metodi per essere utilizzati. Il più comunemente usato nei nostri mari è il cosiddetto aeroplanino.
Si chiama così perchè la forma è proprio quella di un piccolo aereo.
Di solito di balsa o di legno o di plastica, dotato di un anima di metallo con un anellino in coda ed una in punta.
L’aeroplanino deve essere collegato in punta alla lenza madre ed in coda ci si collega il terminale con “esca vera e propria”.
La funzione dell’aeroplanino è quella di saltellare sull’acqua e formare un scia di bollicine a pelo d’acqua. Questo movimento d’acqua fatto un paio di metri prima dell’esca simula la presenza in acqua di pescetti foraggio e questo spostamento d’acqua fa sembrare ai pesci predatori di essere di fronte a del cibo fresco.
Questo è proprio la funzione dei teaser. Per avere un buon risultato di utilizzo devono essere usati a pelo d’acqua a velocità variabile dai 5 ai 7 e più nodi.
E’ chiaro, quindi, che i teaser come gli aeroplanini fanno schizzi sul pelo d’acqua, come tutti i teaser di superficie.
Le barre di esche siliconiche, dette anche teaser a barra, hanno, invece, un’altra funzione, così come le barre fatte di figure luminescenti con forme geometriche diverse tra loro o uguali. Questi teaser a barra lavorano sul pelo dell’acqua subito sotto la superficie, creando un vero e proprio banco di pescetti che si mettono in mezzo alle esche vere e proprie e dotate di ami catturanti. Queste barre normalmente vengono utilizzate a centro barca e ad una distanza media da tutte le esche armate calate a poppa.
La differenza rispetto agli aeroplanini è rappresentata dal fatto che i teaser, oltre a lavorare non sulla superficie ma sotto il pelo dell’acqua, sono direttamente collegati alle esche, altre invece hanno il solo scopo di richiamare vicino alle esche armate i banchi di pesci in caccia.
I teaser e tutti i richiami di traina hanno una grande efficacia e quindi alla domanda di quanti richiami sia meglio mettere in acqua vale la stessa risposta che si dà per le esche vere e proprie.
Più richiami e esche ci sono e più è percentualmente possibile catturare prede in caccia.
Ovviamente questo dipende anche da quanto sia grande la barca, dalla presenza o meno di divergenti (di cui abbiamo parlato il mese scorso) e dalla larghezza e dalla comodità di sistemazione delle canne nello specchio di poppa della barca che si sta utilizzando.
L’invito che vi faccio, nel caso in cui non li avete mai provati, è quello di provare ad usarli e vedrete che la resa è assolutamente garantita. Per darvi concretezza di quanto vi ho detto vi posso raccontare che pescatori anche blasonati, in mancanza di teaser fatti per bene, sono soliti attaccare parabordi legati con cordini o gommoncini dei bambini per fare il più possibile “rumore” in acqua.