Spinning, quelle esche “miracolose”
Lo spinning nasce dal desiderio di catturate i grossi predatori, pesci che per predare devono sferrare un attacco veloce alla preda. Lo spinning è una tecnica nata originariamente nelle acque dolci si è pian piano diffusa anche in mare. Le esche sono finte e devono simulare in tutto e per tutto una preda difficoltà o indifesa, motivo per cui il predatore può sferrare l’attacco.
Le prime esche costruite per lo spinning erano in metallo; ed il luccichio in mare e le vibrazioni attraevano la preda, che dopo aver sferrato l’attacco rimaneva imprigionata dall’amo. Oggi le esche si sono evolute e le troviamo sul mercato di differenti fatture, in legno; plastica, ferro e gomma. Si possono dividere in: jigs, cucchiaini rotanti, cucchiaini ondulanti, jerkbait, crank bait, spinnerbait e buzzbait, ed esche siliconiche.
L’artificiale può essere rotante, ciò vuol dire che può ruotare sul suo asse nel momento in cui il pescatore recupera dopo il lancio od ondulante che non ruotano sul proprio asse, ma che creano un movimento in verticale nella colonna d’acqua. La pesca a spinning è una pesca semplice dal punto di vista tecnico, in pratica si lancia un’esca finta in mare e pian piano si recupera aspettando l’attacco della preda.
Una pesca molto dinamica, quindi, che permette al pescatore non solo di avere una parte da protagonista durante l’azione di pesca vera e propria, ma anche negli spostamenti alla ricerca dei posti migliori. Non è sicuramente una pesca che assicura bottini plurispecifici, ma invece una pesca che dà origine a veri combattimenti con pesci di notevoli dimensioni una volta “in canna”.
Durante il periodo estivo lo spinning può dare delle grosse soddisfazioni, sia dalla barca che da terra, andando alla ricerca di prede di dimensioni veramente eccezionali: spigole, pesci serra, barracuda, lampughe e ricciole.
Anche in inverno però dalla spiaggia la pesca a spinning è molto praticata, ma il range di prede si riduce dando la caccia in particolare alla spigole sottocosta.
Attrezzatura
Per praticare lo spinning si utilizzano canne con mulinello con lunghezza ed azione variabile, che possono avere una lunghezza anche di 4 metri.
Le canne devono essere flessibili e leggere per semplificare l’azione di pesca. I mulinelli, invece, possono andar bene tra quelli fissi ma ad azione molto sensibile; oppure i mulinelli appositamente creati per lo spinning, dei mulinelli a bobine rotanti, molto piccoli ma che permettono maggiori gittate.
Dove pescare
Lo spinning può essere praticato da coste rocciose, dai porti e dalla spiaggia.
In base al luogo ovviamente cambiano le attrezzature, i terminali e anche il metodo di lancio e recupero.
La pesca dalla spiaggia deve avvenire sempre durante una mareggiata o in fase di scaduta per avere la possibilità di scovare prede durante la loro ricerca di cibo. Nei porti può essere praticata lungo tutto il corso dell’anno dato che sono tante le prede che stazionano vicino le strutture in calcestruzzo dove possono sempre trovare cibo e riparo. Nelle coste rocciose, invece, a meno che non si conosca il fondale ed il tipo di fauna che vi abita è sconsigliato avventurarsi dato che i “cappotti” in questo caso sono dietro l’angolo.