Diporto commerciale: da dove iniziare
Cari lettori, in questo speciale annuale dedicato al charter non potevo esimermi dal soffermarmi sul tema del diporto commerciale.
Cari lettori, in questo speciale annuale dedicato al charter non potevo esimermi dal soffermarmi sul tema del diporto commerciale.
In questo numero vogliamo parlare di formazione, tanto più che, a ogni inizio di stagione, risulta essere sempre tra gli annosi argomenti sia per gli armatori del diporto commerciale che, ovviamente, per gli stessi marittimi. Ciò detto, è forse doveroso “riavvolgere il nastro” e comprendere anzitutto la storia recente dei titoli professionali del diporto, con il solito focus verso i nostri lettori del diporto nautico.
La registrazione di un’unità da diporto, sia essa “pura” o commerciale, riveste da sempre per armatori, proprietari e, conseguentemente, anche per gli assicuratori, un parametro di oggettiva valutazione che spesso, probabilmente, non viene compiutamente misurato nella sua vasta portata tecnico-amministrativa. Con questo articolo, si cercherà di illustrare al lettore quali risvolti e impatti può avere un registro d’iscrizione sulla propria unità.
Le prestazioni di servizi di locazione, anche finanziaria, di noleggio e simili a breve termine di mezzi di trasporto sono disciplinate dall’art. 7-quater lett. e) del D.P.R. n. 633/1972. In particolare, la norma disciplina le condizioni affinché tali prestazioni di servizi siano da considerarsi territorialmente rilevanti nel territorio dello Stato ai fini dell’applicazione dell’IVA.
Come ogni anno, con l’arrivo dell’estate riparte l’operazione della Guardia Costiera a tutela dei cittadini e del mare: Mare sicuro 2022.