Pulizia post-stagione: come evitare muffa, danni e cattivi odori
Con la fine della stagione estiva, arriva il momento che molti diportisti tendono a rimandare: la manutenzione e la pulizia post-stagione. Un passaggio fondamentale per preservare il valore e la bellezza della propria barca, ma anche per evitare spiacevoli sorprese al momento del rimessaggio o del varo nella prossima primavera.
Dopo aver preparato l’esterno e i sistemi di bordo per l’inverno — come abbiamo visto nell’edizione di ottobre —, è ora di pensare anche agli interni: muffa, odori sgradevoli e deterioramento dei materiali sono nemici silenziosi che si sviluppano nei mesi di inattività, ma con pochi accorgimenti mirati è possibile prevenirli in modo efficace. Ecco cinque consigli per la pulizia post-stagione:
1. PULIZIA POST-STAGIONE: ASCIUTTO È SINONIMO DI PULITO
Il primo nemico da combattere è l’umidità. Una barca chiusa per mesi, con poca ventilazione e qualche goccia d’acqua residua in sentina, diventa un ambiente ideale per muffe e cattivi odori. Prima di chiudere tutto per l’inverno, è indispensabile asciugare accuratamente ogni zona interna: dal paiolato ai gavoni, fino agli armadi e ai cuscini.
Dopo aver lavato con un detergente neutro, conviene passare uno straccio asciutto e lasciare tutto aperto per qualche ora, preferibilmente in una giornata soleggiata e ventilata. Anche i materassi e i tessuti devono essere completamente asciutti: l’umidità intrappolata al loro interno è una delle principali cause di muffa.
Un piccolo trucco: posizionare dei sacchetti deumidificanti o, meglio ancora, dei contenitori assorbiumidità in più punti della barca.
2. PULIZIA PROFONDA DEGLI INTERNI
Una volta asciutta, la barca va pulita a fondo. Gli interni in legno, come il teak, richiedono detergenti specifici e un successivo trattamento con olio o cera protettiva per evitare che si secchino o si crepino. Le superfici in vetroresina possono essere lavate con detergenti neutri, evitando prodotti troppo aggressivi che, nel tempo, rovinano la finitura.
Per quanto concerne i tessuti (tendine, cuscinerie, fodere), è consigliabile lavarli o, almeno, arieggiarli. Se non si intende rimuoverli, un’ottima soluzione è coprirli con teli traspiranti, che lasciano passare l’aria, ma li proteggono dalla polvere e dalla condensa.
Un altro aspetto spesso trascurato riguarda i frigoriferi e i vani cambusa: lasciarli anche solo leggermente umidi o con residui di cibo è il modo più rapido per ritrovarsi con muffa e odori sgradevoli. Meglio svuotarli completamente, lavarli con acqua e bicarbonato e lasciarli socchiusi durante l’inverno per permettere la circolazione d’aria.
3. PULIZIA POST-STAGIONE: VENTILAZIONE E CIRCOLAZIONE DELL’ARIA
La ventilazione è il miglior alleato della pulizia. Nei rimessaggi a secco è importante non sigillare completamente la barca con il telo: lasciare qualche apertura laterale riduce la formazione di condensa e la comparsa di odori stagnanti. È utile predisporre piccoli sfiati o griglie di aerazione nelle zone meno arieggiate, come cabine e gavoni, per favorire il ricambio d’aria naturale. L’uso di deumidificatori a sali o dispositivi elettrici aiuta a mantenere l’ambiente asciutto e prevenire muffe e corrosione. Una corretta circolazione dell’aria protegge rivestimenti, legni e impianti, contribuendo a mantenere l’imbarcazione in perfette condizioni durante tutto il periodo di inattività.
4. CURA E PROTEZIONE DI PELLE, ECOPELLE E GOMMA
La pelle, l’ecopelle e la gomma tendono a screpolarsi se restano a lungo esposte all’aria secca o al freddo. Dopo la pulizia, conviene trattarle con prodotti nutrienti o protettivi. È importante utilizzare formulazioni specifiche, non aggressive, che penetrino in profondità e creino una barriera contro l’umidità e i raggi UV. Un’applicazione regolare preserva l’aspetto originario e prolunga la durata dei materiali, evitando costose sostituzioni.
Anche le guarnizioni delle porte e degli oblò beneficiano di un velo di grasso al silicone, che ne mantiene l’elasticità e impedisce infiltrazioni al varo successivo. Un controllo visivo periodico consente di intervenire tempestivamente in caso di indurimenti o microfessure.
5. ULTIMO CONTROLLO PRIMA DEL LETARGO
Prima di lasciare la barca “a riposo”, è buona abitudine fare un giro completo a bordo con carta e penna alla mano. Controllare che non ci siano piccole infiltrazioni, punti di ruggine, tracce di umidità o materiali che potrebbero rovinarsi nel tempo.
Verificare anche lo stato delle batterie, dei cavi elettrici e dei sistemi di bordo più esposti. Controllare inoltre i serbatoi, i filtri e le prese a mare, assicurandosi che siano puliti e correttamente isolati. Meglio intervenire subito che scoprire il problema in primavera, quando si ha fretta di tornare in mare.
Pulire e preparare la barca per l’inverno non è solo una questione estetica: è un investimento nel tempo, che preserva materiali, comfort e valore dell’imbarcazione. Bastano poche ore di lavoro ben fatto per risparmiarsi settimane di problemi alla riapertura della stagione. Un’imbarcazione ben mantenuta non soffre il letargo: anzi, torna a navigare fresca, profumata e pronta per una nuova estate, proprio come il primo giorno in cui l’abbiamo varata.





