Marinedi: cresce la rete portuale
Prosegue la crescita del Gruppo Marinedi. Nato nel 2013, è oggi il primo network portuale turistico nel Mediterraneo, con un portafoglio di 15 tra marine e cantieri nautici, per un totale di 6.000 posti barca fino a 140 metri di lunghezza.
La holding, che attualmente detiene il 15% delle quote del mercato nazionale degli ormeggi di alto segmento, acquisirà altre 3 marine entro la fine dell’anno.
Nuovi ampliamenti sono previsti anche a lungo termine: il gruppo, guidato dal CEO Renato Marconi, si propone di sviluppare nel giro di cinque anni una rete di 25 marine, situate in posizioni strategiche nel Mediterraneo, che complessivamente potranno ospitare oltre 12.000 imbarcazioni. Marinedi mira dunque ad espandersi ulteriormente, facendo leva ancora una volta sulla filosofia che ha fatto la sua fortuna: “un marchio, uno standard”.
La natura stessa della Rete, infatti, consente di garantire livelli di servizio uniformi in tutti i porti affiliati, con un’attenzione particolare alla sicurezza della navigazione, alla sostenibilità̀ ambientale e alla valorizzazione del territorio circostante; il diportista, inoltre, può usufruire di diverse strutture attraverso un unico contratto di ormeggio. Un vantaggio, quest’ultimo, che ha permesso al gruppo di assicurarsi la fidelizzazione degli armatori.
“In questo momento, in Italia, non c’è bisogno di realizzare nuovi porti, ma c’è un enorme bisogno di gestire in maniera efficiente i tanti già esistenti che spesso sono abbandonati o non completati”, ha affermato Marconi allo scorso NauticSud di Napoli, nel corso degli Stati Generali della Nautica da Diporto. Non a caso, nell’ultimo triennio Marinedi è riuscita ad estendere la propria rete non solo attraverso l’aggiudicazione di concessioni, ma in particolare grazie all’acquisizione di strutture da riqualificare.
Il CEO dell’azienda è intervenuto successivamente a Roma agli Stati Generali della Portualità Turistica Italiana, promossi da ASSONAT, dove ha lanciato un appello alle istituzioni: “Inviterei tutti noi a spingere per l’applicazione del Piano del Mare, voluto dal Ministro Musumeci, un documento di indirizzo ricco di spunti interessanti per il nostro settore, soprattutto dal punto di vista della semplificazione burocratica. In questo momento, in Italia, stiamo osservando uno straordinario interesse di investitori stranieri, che spesso subentrano a imprenditori italiani stanchi e consumati dalla burocrazia. Il governo dovrebbe assicurarsi che questo non accada più, consentendo all’Italia grande visibilità, forza e indotto economico”.
MARINEDI
www.marinedi.com