Come scegliere l’elettronica giusta per la pesca sportiva
Che sia una fishing boat super accessoriata o una semplice lancia, l’elettronica di bordo gioca un ruolo fondamentale nella pesca sportiva, soprattutto quella di ricerca. Un buono strumento che ci fornisca i dati della profondità e posizione gps si rivelerà indispensabile nel 99% delle tecniche praticabili dalla barca dal bolentino, alla traina col vivo, irrinunciabile in drifting e nel vertical jigging.
COME SCEGLERE LO STRUMENTO GIUSTO
Come primo aspetto, dovremo fare un riepilogo delle tecniche che pratichiamo, per capire la tipologia di strumento che farà al caso nostro.
In secondo luogo, bisognerà capire quale trasduttore potrà dare le migliori prestazioni e andrà scelto con cura in base alla barca.
Di primaria importanza sarà capire se la chiglia è adatta ad accogliere un trasduttore di poppa.
In alternativa, data la sua forma o la presenza di motore entrobordo, si dovrà optare obbligatoriamente per un trasduttore passante.
La scelta ricade su tale modello perché la presenza dell’elica prima della fine della chiglia crea turbolenza, rendendo vano il tentativo della sonda di inviare l’eco e riceverlo per tramutarlo in segnale visibile dal display.
Altro aspetto da non sottovalutare è la profondità massima dichiarata per lo strumento, che spesso è la massima raggiungibile in condizioni ottimali.
Quindi, se un ecoscandaglio darà come suo massimo 500 metri, tendenzialmente i pesci li vedremo bene fino a 400. Questo appunto permetterà di scegliere lo strumento che più si avvicinerà al nostro modo di pescare.
Infatti, scarteremo i modelli con profondità massima raggiungibile pari a una quota uguale o inferiore alle batimetriche frequentate durante l’azione di pesca.
Altro fattore importante è decidere se optare per un modello touch oppure a tastiera.
Nel fare questa scelta, ricordiamo che spesso il pescatore avrà le mani sporche o bagnate. Pertanto, quando interagirà con lo strumento, premendo direttamente sul display lo sporcherà, rendendo difficoltosa la sua lettura.
Molti strumenti presenti sul mercato offrono diverse opportunità di utilizzo e saremo noi a decidere quale farà al caso nostro, cercando di capire le funzioni a cui non potremo rinunciare.
L’ECOSCANDAGLIO
Il classico strumento è l‘ecoscandaglio: un display collegato ad un trasduttore che invia delle onde che, una volta rimbalzate sul fondo, ritornano indietro, permettendo di scoprire la profondità esatta sotto la nostra barca e, con un po’ di esperienza, anche l’entità del fondale e la presenza di pesci.
Il trasduttore, infatti, lancia un segnale che scende a forma di cono rovesciato e, in base alla frequenza utilizzata, sarà più o meno ampio.
Da qualche anno, però, c’è la possibilità di utilizzare schermi multifunzione che racchiudono al loro interno un concentrato di tecnologia per semplificare l’azione di pesca.
Così, potremo facilmente trovare sul mercato strumentazione che, oltre al modulo ecoscandaglio, include un veloce gps cartografico, la visione Down Imaging – per letture del fondale quasi in 3D -, la visione Side Imaging – per scansionare a destra e a sinistra dell’imbarcazione – e il sonar 360° – permette una scansione intorno alla barca con un raggio di ben 120 metri.
Tutta questa tecnologia, associata ad un buon uso dello strumento, permetterà di trovare nuovi spot di pesca.
È il caso della gamma Helix di Humminbird, con i quali è possibile sfruttare tutta la tecnologia a disposizione nella ricerca di nuovi punti di pesca e ricerca del pesce.
STRUMENTAZIONE UTILE
Infine, per avere una strumentazione efficiente dal punto di vista della navigazione sarà opportuno dotarsi di una cartografica nautica che possa essere letta dallo strumento.
Le carte Navionics offrono altissimi dettagli di mappatura e applicativi all’avanguardia, come le Sonar Chart, la Web API. L’app dedicata allo smartphone, infine, permette una chiara e precisa visione dell’andamento del fondale, un riferimento preciso dei dettagli di costa ed eventuali zone pericolose.