Passione eco … come ottenere i migliori risultati dal nostro strumento
La strumentazione elettronica di bordo, per barche impegnative, così come per la piccola barca da pesca, è diventata una variabile fondamentale nel risolvere anche la più difficile giornata in mare. In modo particolare l’ecoscandaglio, la macchina che permette di vedere il fondo e i pesci, è diventato talmente preciso da riuscire a distinguere anche le marcature più piccole che stazionano a stretto contatto col fondo, questo grazie alla sempre migliore tecnologia d’avanguardia che viene utilizzata nella produzione della strumentazione di bordo.
Se da un lato l’elettronica ha fatto passi da gigante anche dal punto di vista della conoscenza il pescatore medio si è dato molto da fare, difatti, fino a qualche anno fa spesso acquistava uno strumento, lo faceva montare e si aspettava che una volta acceso facesse tutto da solo. In linea di massima è così anche adesso anzi, è nettamente migliorato il software che permette alla macchina, in modalità automatica, di gestire al meglio tutti i dati ricevuti dal trasduttore ma se vogliamo ottenere davvero il massimo da un ecoscandaglio non c’è di meglio che imparare ad usarlo in modo corretto.
CAPIRE LO STRUMENTO
Oggi prima di acquistare un ecoscandaglio è consuetudine investire qualche ora sul web o sulle riviste specializzate per apprendere tutte le nozioni necessarie per poter scegliere lo strumento più adatto a noi. Questo permetterà di fare una scelta ragionata sul nostro stile di pesca e sulle quote massime dove andremo ad operare perché sarebbe superfluo acquistare uno strumento molto costoso in grado di raggiungere profondità abissali, se la nostra passione è il bolentino costiero, come sarebbe totalmente errato comprare una macchina che presenta dei limiti di profondità in termini di potenza massima erogata se siamo principalmente appassionati di bolentino profondo. Tutte queste considerazioni permettono di seguire una strada ben precisa e di scartare tutto il superfluo concentrandoci solo sugli strumenti che meglio si adattano alle nostre caratteristiche. Una volta inquadrato il modello, la ricerca si baserà principalmente sul prezzo migliore che ricercheremo sia sul web che dal rivenditore della nostra zona.
Tutta questa procedura, dall’idea di acquistare un ecoscandaglio a concretizzarla, comporta l’investimento di un certo numero di ore e quindi la domanda: se per scegliere il modello e acquistarlo ho impiegato una settimana perché non investire altrettanti giorni nella comprensione del funzionamento dell’ecoscandaglio? Troppo spesso, infatti, si pensa che una volta montato e acceso lo strumento faccia tutto da solo, dal cambio pagine alla regolazione dello zoom fino al cambio di frequenza. Tutto questo è impensabile ed è come pretendere dal televisore di casa di cambiare i canali in automatico ogni qualvolta ne avessimo necessità.
MENU E OPZIONI
Quando si acquista uno strumento elettronico, soprattutto per i neofiti, è sempre buona norma guardare a priori le istruzioni quantomeno per capire come sfruttare le prime e fondamentali opzioni. Io personalmente consiglio sempre di investire 2 o 3 uscite solo per capire come utilizzare al meglio l’ecoscandaglio, in modo da trovarsi avvantaggiati una volta capito il meccanismo. La prima cosa da fare è sicuramente dare una sbirciata ai menu che si trovano all’interno, senza paura di fare eventuali cambi di opzione perché ricordate che esiste sempre il tasto reset che permette di ritornare alle impostazioni iniziali. Una volta capito cosa racchiude il menù dello strumento rivolgiamoci principalmente alle voci che interessano per la pesca, come la funzione zoom e tutte le possibili configurazioni interessanti per darci una chiara visione di cosa succede sotto la barca.
Dobbiamo pensare che un ecoscandaglio “normale” ha solitamente un display tra i 5 e i 10 pollici dove deve far stare al suo interno, dall’alto in basso, tutta la colonna d’acqua che separa la barca dal fondale e più la profondità avanza e più lo strumento schiaccerà l’immagine per far stare nel piccolo display tutta l’immagine. Questo comporta che a medie ed elevate profondità la marcatura del pesce e del fondo risulti più piccola e schiacciata e quindi si può ovviare a questo problema sfruttando la funzione zoom presente nella ormai totalità degli ecoscandagli di recente distribuzione. Questa funzione consentirà di eliminare una parte di colonna d’acqua a noi non interessante per concentrare l’immagine solo, ad esempio, del fondo. In questo modo si avranno immagini più nitide e dettagliate della conformazione del fondo o particolari di un relitto che in modalità a tutto schermo non si sarebbero potuti vedere così bene. E’ una funzione molto importante anche nella ricerca di nuovi spot, pensate a piccoli scogli sparsi nel fango a profondità già impegnative come ad esempio intorno ai 90 metri, con lo zoom attivato si potranno scovare meglio questi piccoli salti batimetrici per essere meglio evidenziati e subito salvati con un waypoint sulla mappa … ma questa è una storia che vi racconteremo nella prossima puntata.
Oltre alla funzione zoom di cui abbiamo spiegato le caratteristiche, sugli strumenti Humminbird è presente anche la funzione “blocco fondo” attivabile dalla pagina zoom. Questa possibilità consente alla macchina di tenere come quota “zero” il fondo e di decidere di quanti metri salire e quindi vedere nel display. E’ una funzione molto usata nel bolentino e nella traina col vivo quando si ha necessità di stare a stretto contatto col fondo e avere il miglior dettaglio possibile. Una terza possibilità è invece l’uso del range superiore e inferiore in modalità manuale consentendo all’utente di decidere da quale quota far partire la scansione e fino a quale profondità. Questo sistema è molto usato nella traina costiera o in alcune fasi del drifting, quando non si ha interesse a raggiungere il fondo ma si considera come parte interessante solo la prima porzione di colonna d’acqua sotto la barca.