Alletterati in pieno giorno
Finita l’estate inizia il grande flusso migratorio dei pelagici, insidiabili da tutti a traina costiera, ma per chi non vuole avere l’ebbrezza dell’alba sul mare, vediamo come cacciare i tunnidi con il sole alto.
Finita l’estate inizia il grande flusso migratorio dei pelagici, insidiabili da tutti a traina costiera, ma per chi non vuole avere l’ebbrezza dell’alba sul mare, vediamo come cacciare i tunnidi con il sole alto.
Noi personalmente utilizziamo le piccole strobo rosse o bianche ad azionamento automatico che, nel buio della notte e nelle profondità marine, permettono di attirare i totani e soprattutto capire quando esca e preda stanno giungendo sotto bordo nel momento del recupero.
Con l’arrivo dell’estate le uscite in barca sono una realtà quotidiana e la traina costiera rappresenta indubbiamente un sistema valido per fare bottino di pesce e non soffrire il caldo di lunghi ancoraggi. L’acqua calda però riserva belle sorprese all’alba ed al tramonto, orari in cui i predoni si avventano nel sottocosta indisturbati, quindi analizziamo come regalarci qualche bella cattura di inizio estate.
Il profumo dell’estate fa sbocciare un qualcosa di magico in ognuno di noi tanto più nel pescatore che, complice la brezza del mare, si fa tentare dalla voglia di sfogare la sua passione tentando la cattura di qualche preda di taglia extra large. E’ il caso della traina col vivo dove ogni particolare gioca un ruolo importante per raggiungere il risultato finale.
TROVARE L’ESCA
Non in tutti gli spot è così semplice trovare l’esca viva da poter trainare, c’è bisogno di conoscenza del luogo e delle abitudini dei pesci esca. Un’attenta occhiata alla carta nautica o alla cartografia presente sullo strumento a bordo ci indirizzerà subito verso quelle zone che potrebbero nascondere i banchi di sugherelli e alacce, veri e propri bocconcini per i predatori. I più fortunati invece, soprattutto nelle isole, potranno già contare sui primi calamari e qualche seppia da catturare in scarroccio tra la posidonia e le distese di sabbia dove amano cacciare le loro prede.
Le regole del drifting sono ormai chiare a tutti: ancora, pastura, tre o più canne in acqua a sondare le batimetriche e qualche cassa di sardine a bordo. Ma quando le profondità diventano elevate, le forze in gioco cambiano e solo con qualche accorgimento si può avere ragione del re del Mediterraneo.