Tentazione relitto
Affrontare una battuta di pesca sui relitti, che sia bolentino o traina non è cosa per niente facile. Dovremo valutare e capire, anche tramite l’ausilio di una carta nautica aggiornata, se quel posto è praticabile o meno.
Affrontare una battuta di pesca sui relitti, che sia bolentino o traina non è cosa per niente facile. Dovremo valutare e capire, anche tramite l’ausilio di una carta nautica aggiornata, se quel posto è praticabile o meno.
L’oceano, la grande distesa blu che ha sempre ispirato scrittori ed avventurieri del mare con le sue profondità abissali, un posto dove poter incontrare gli ultimi giganti, gli ultimi veri pesci no-limits. Ed è pesca estrema quella che vogliamo raccontarvi, un’avventura che, almeno una volta nella vita di un pescatore, andrebbe vissuta.
Nella mia carriera di pescatore mi sono purtroppo trovato in alcune situazioni spiacevoli di cui ogni pescatore o diportista farebbe volentieri a meno ma che nella vita prima o poi capitano, soprattutto se si dimenticano i noiosi controlli di routine. E’ sempre consigliabile avere a bordo tutta una serie di accessori che possano venire utili soprattutto in caso di “pescate inopportune”, vedi ad esempio quando tra un lancio e l’altro a spinning, quando sei in piena frenesia da mangianza, ti dimentichi del compagno a bordo e lo peschi. Personalmente penso di aver tolto almeno una dozzina tra ami e ancorette conficcate tra mani, braccia e testa di amici che a bordo delle loro barche si sono pescati l’un l’altro. Sicuramente in tanti penserete che una cosa del genere è praticamente impossibile, ma garantisco che è più facile di quanto possiate pensare. Quindi una dotazione tra pinze, tronchesi e una bella valigetta con kit di pronto soccorso sarà assolutamente necessaria per affrontare le piccole e grandi emergenze della vita di bordo tra pescatori. Ma se a pesca andiamo spesso da soli quali sono gli accessori indispensabili da installare a bordo? Vediamoli insieme.
In provincia di Rovigo, a Santa Giulia, si è conclusa l’iniziativa pilota di Service Clinic che ha visto l’intervento, direttamente dal Giappone, di tre ingegneri specializzati nello sviluppo dei motori Yamaha, i quali insieme al personale tecnico di Yamaha Europe e Yamaha Italia, affiancati dai dealer ufficiali Maresporteam di Rovigo e Nautica Doria di Chioggia, hanno potuto ispezionare numerosi motori della casa giapponese utilizzati dai locali pescatori professionisti dando preziosi consigli su come mantenerli e come poterli utilizzare al meglio.
Hunter, ovvero “cacciatore” è proprio quello che si diventa quando le mani scottano sotto i lanci ripetuti, il multifibra brucia le dita e gli occhi sono fissi a guardare il pelo dell’acqua, aspettando inesorabilmente che l’artificiale si blocchi e la canna, per magia, vada in piega.