Seconda puntata Tanti modi per dire “tonno in canna”: SPINNING
Eccoci qua a parlare di tecniche di pesca al tonno e il nostro governo ci ha già da tempo chiuso la pesca.
Specifichiamo meglio cercando, senza far troppe polemiche, ma cercando di spiegare esattamente come stanno le cose, cosa succede ormai da qualche anno. Tutti ormai sanno che la pesca sportiva e ricreativa al tonno rosso è stata giustamente sottoposta a regole che garantiscono la sopravvivenza della specie ed il conseguente ripopolamento.
Certo non sarà la pesca sportiva a decimare la specie comunque… chiunque voglia pescare il tonno rosso con le tecniche consentite ai pescatori sportivi deve in primo luogo chiedere un permesso che rilascia la capitaneria e che dura tre anni. Questo permesso è rilasciato alla barca su cui si va a far la pesca. Ogni anno il 16 di giugno apre la pesca e vengono assegnate delle quote ai pescatori sportivi. Questo è il primo problema: le quote sono sempre più basse e ormai ammontano a qualche tonnellata. Quest’anno sono state 10. I pescatori devono dichiarare il pesce pescato che non può essere più di uno al giorno fino al raggiungimento delle quote. Quest’anno la pesca è stata chiusa dopo più o meno 40 giorni (rispetto alla chiusura che sarebbe prevista per il 16 di settembre).
Cosa dà vita questo tipo di atteggiamento proibizionistico così serrato? Ovvio, il bracconaggio. Fatto in tutte le salse e da tutti. Anche persone insospettabili pescano fuori dal periodo di apertura, rischiando multe salatissime e denunce penali. Sono tutti arrabbiati e nessuno fa nulla!!!??? Mha … siamo in italia!
Nelle more dei tempi visto che comunque il catch & release è consentito, anche i “non bracconieri” possono continuare ad andare a pesca. Allora basta polemiche e parliamo di SPINNING.
A differenza di altre tecniche lo spinning si fa sulle mangianze e quindi i tonni bisogna vederli prima di cominciare a pescare. Si va in giro dove si sa che sono stati avvistati e si cercano i segnali della mangianza.
Esattamente come si fa in traina d’altura si va letteralmente a caccia dei tonni. Gabbiani che volano freneticamente, acqua che ribolle, alici o sarde che saltano fuori dall’acqua e anche delfini in caccia (a differenza di quanto si dice che se ci sono i delfini non si pesca) sono segni inequivocabili della presenza di predatori e, quindi, se nel periodo giusto e nella zona adatta anche dei nostri amati tonni rossi. Le batimetriche su cui si prova a cercarli sono di solito le stesse su cui si va a pasturare per le tecniche di pesca di attesa come il drifting ed il top shot: 100-150 mt. Non di più per il semplice motivo che il tonno quando è allamato cerca il fondo e se dovesse essercene tanto sarà difficile farlo risalire.
Di solito, soprattutto negli ultimi anni, i tonni che si fanno ingannare dalle esche metalliche piccole e medie che si usano per questo tipo di tecnica vanno dai 20 ai 50 kg.
Pesci, quindi, di tutto rispetto e molto divertenti da catturare con attrezzature leggere da spinning. Le attrezzature, infatti, saranno composte da canne di 1,80 circa di libbraggi variabili dalle 20 alle 50 lb. Fusti molto elastici, preferibilmente ad innesto. Anelli molto ampi con pietre sic o alconite in grado di sopportare lo sfregamento del multifibre che sarà imbobinato.
Il multifibre potrà essere di libbraggio variabile tra le 30 alle 80 libbre, di ottima qualità, meglio se multicolor per capire quanto se ne ha in acqua.
Come terminale si userà il solito fluorocarbon dalle 50 alle 80 lb. , 5-3 metri non di più. Legato con nodi di sangue o altri simili alla lenza madre di multifibre.
Alla fine del terminale girella solid ring e split ring, come nel vertical e poi l’esca scelta. Stick baits di peso variabile dai 30 ai 100 gr, popper dai 50 gr in su e così via. Tutto ciò che è lanciabile, di buon peso, molto resistente e dotato di ancorotti o ami di prima scelta.
Il tonno è equiparabile ad un treno, ma non un treno normale, un treno merci in corsa!!!
Il mulinello dovrò essere a partire da un buon 6000 fino ad un 12-14000, con capacità di almeno 300-400 metri del multifibre scelto e dotato di frizione super affidabile. Ne esistono tanti in commercio, ma non molti sono quelli che resistono anche all’attacco di pesci over 50!!!!
Arrivati sulla mangianza si lancia a raggera e nello spinning da terra o quello leggero dalla barca fino a che il tonno non abbocca. Da li in poi il combattimento deve essere fatto a frizione quasi chiusa cercando di portare il pesce a bordo nel minor tempo possibile. Questo per non stancarlo troppo e per poterlo liberare sano, un po’ perché se prende il fondo, come dicevamo prima, sarà dura riuscire a farlo risalire. In questi giorni in cui scriviamo (metà di settembre) le mangianze sono molte. C’è di tutto: tonnetti, alalunghe, ma anche tonni rossi e, quindi, ricordando che la pesca è chiusa per le catture, divertitevi ad andare in giro a cercare segnali buoni (quelli che dicevamo prima) e provare a vivere un emozione fortissima come quella di avere un “tonno in canna” da spinning.