Dissalatori di ultima generazione: i consigli dell’Ing. Verde
Schenker Watermakers, società fondata nel 1998, è leader nel mondo per la produzione di dissalatori a recupero di energia, idonei a fornire soluzioni ecosostenibili, semplici ed affidabili per la produzione dell’acqua per qualsiasi tipo di imbarcazione.
Con ben 3 brevetti, la società investe costantemente in ricerca e sviluppo per garantire ad ogni armatore la soluzione migliore. L’Ing. Riccardo Verde, titolare di Schenker Watermakers, in questa intervista ci consiglia il corretto utilizzo dei loro prodotti e alcuni accorgimenti.
Perché montare un dissalatore Schenker a bordo?
L’esigenza di poter disporre a bordo di acqua dolce senza dover obbligatoriamente fermarsi in porto per l’approvvigionamento, specialmente nei periodi estivi quando le banchine risultano sempre occupate, è già un ottimo motivo. Inoltre si evita di imbarcare peso inutile per la riserva d’acqua quando, invece, è possibile “produrre” acqua dolce nel momento del bisogno.
I dissalatori Schenker sono adatti anche per barche di piccole/medie dimensioni?
I dissalatori Schenker sono disponibili nelle portate da 30 a 300 l/h e quindi sono in grado di soddisfare il fabbisogno di acqua dolce di una piccolissima barca a vela così come di un superyacht.
A seconda delle specifiche esigenze di installazione, il prodotto si articola su 3 linee differenti, Smart, Modular e Ready, che differiscono nelle soluzioni costruttive e quindi negli ingombri. Sarà sempre possibile individuare il modello ideale per ogni specifica esigenza.
Quale è la particolarità tecnologica dei dissalatori Schenker?
I dissalatori Schenker a recupero di energia permettono una soluzione ecosostenibile per via di un funzionamento semplice e al contempo affidabile.
L’innovazione si basa sul nuovo dispositivo brevettato “Energy Recovery System”. In alternativa alle pompe ad alta pressione utilizzate dai dissalatori tradizionali, il sistema amplifica la pressione di una normale pompa a bassa pressione e recupera integralmente l’energia idraulica di ritorno dalle membrane ad osmosi inversa. Le pompe a bassa pressione rendono il funzionamento del dissalatore estremamente silenzioso con assenza totale di vibrazioni. L’acqua, spinta dalla pompa a bassa pressione, attraverso i prefiltri, viene convogliata nel cuore del sistema che è composto da cilindri in carbonio al cui interno, pistoni concentrici di sezione differente comprimono ad alta pressione il liquido, consentendo il fenomeno dell’osmosi inversa e quindi la produzione di acqua dolce.
L’acqua dolce prodotta viene naturalmente immagazzinata nei serbatoi dell’imbarcazione per poi essere utilizzata dalle utenze di bordo.
Esistono accorgimenti particolari per installare un dissalatore Schenker su una barca più datata rispetto ad una imbarcazione di nuova produzione?
Non c’è nessuna significativa differenza. È indispensabile montare la pompa di alimentazione in basso e vicino alla presa mare. A parte questo aspetto non esistono né vincoli di distanza tra pompa e dissalatore, né tra dissalatore e serbatoio di raccolta.
La presa a mare deve essere ovviamente in posizione centrale e, per quanto possibile, esente da forti turbolenze. Spesso è possibile condividere la presa con un’altra utenza (ad esempio gruppo elettrogeno) se sono rispettati alcuni parametri. Ciò evita di ricavare una nuova presa a mare sull’imbarcazione.
Quale è la posizione ideale per installare il dissalatore a bordo e con quali criteri?
L’impiego delle nuove nuove tecnologie da parte di Schenker ha ridimensionato la problematica dell’ingombro. Lo spazio in barca è sempre carente quindi si devono trovare soluzioni atte a non creare ulteriori problemi ove si riesca a risparmiare sui serbatoi dell’acqua. Maggiori sono le dimensioni del dissalatore e tanto superiore è la sua capacità di funzionamento in termini di quantità di acqua dolce prodotta per cui è necessario stabilire quali sono le effettive esigenze da soddisfare per non sbagliare il dimensionamento dell’impianto.
I nostri dissalatori a tecnologia avanzata consentono risparmi di peso ed ingombro non indifferenti essendo ormai di misure compatibili per il locale motori pressoché di ogni imbarcazione.
Come si sceglie quindi il dissalatore giusto?
La scelta dell’apparato più opportuno da installare deve seguire criteri precisi. Innanzitutto si deve valutare la necessità di acqua giornaliera. Ipotizzando un consumo pro-capite di 25-30 litri al giorno, se gli ospiti a bordo sono 6, si avrà bisogno, ogni giorno, di 180 litri in media; un impianto da 60 litri/ora, ad esempio il modello MODULAR 60 Digital, soddisfa questa esigenza.
E’ poi necessario misurare le disponibilità di energia e i consumi di bordo. Per il modello sopra citato il consumo di energia elettrica risulta assai contenuto rendendo non indispensabile l’utilizzo del generatore di corrente. La macchina produce 60 l/h di acqua dolce con un consumo di soli 240W e con funzionamento totalmente automatico poiché non è necessaria nessuna regolazione per via della taratura automatica di pressione. Tutte le funzioni sono eseguite a distanza per mezzo di un pannello elettronico di facile comprensione che può essere installato in plancia o sottocoperta. E’ disponibile sia con alimentazione a 12/24V direttamente dalle batterie, che con alimentazione a 230 V. Altro elemento da valutare nella scelta dell’impianto è il peso complessivo dell’impianto anche se va considerato che l’uso del dissalatore consente di navigare con una riserva di acqua all’interno dei serbatoi decisamente inferiore.
Quale è la manutenzione sugli impianti Schenker?
La manutenzione dei dissalatori è molto semplice e poco impegnativa. Si concentra specialmente sulla membrana porosa, elemento centrale di tutto l’apparato, per mantenerla in buono stato di funzionamento. Su di essa si depositano, infatti, virus, batteri ed impurità dovute al filtraggio dell’acqua marina. Inoltre la presenza di oli e grassi, molto frequente nelle acque dei porti, può danneggiare la membrana anche se i dissalatori Schenker sono dotati di pre-filtri per ovviare al problema.
Nel caso di lunghe soste, come prima del rimessaggio invernale, la procedura corretta prevede di risciacquare il dissalatore con un apposito prodotto che evita il proliferare di micro-organismi.
SCHENKER WATERMAKERS
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