Tutti in coperta
Zampe di gallina, piccoli e grandi crack sul gelcoat, stress della coperta! Sta per iniziare la nuova stagione e a bordo della nostra barca non possiamo rimandare ulteriormente questi piccoli, ma importanti, interventi che riusciamo a risolvere con facilità una volta per tutte con 10 10 CFS.
Questa è una resina epossidica bicomponente le cui confezioni montano delle pompe dosatrici che permettono di proporzionare correttamente i due componenti da miscelare per eseguire un lavoro nella più totale pulizia e ordine; in questo modo possiamo lavorare tranquillamente anche in coperta.
Una volta miscelato il 10 10 CFS, grazie alla sua fluidità, può essere additivato con una serie di polveri che permettono di ottenere un prodotto più o meno denso con diverse caratteristiche fisiche e tecniche a seconda dell’utilizzo a cui viene preposto. Nel nostro caso, lavorando su una coperta di vetroresina utilizzeremo prevalentemente Microfibre Minerali, Addensante n°2 e Microfiller Powder.
Le Microfibre Minerali sono una frammentazione finissima di vetro filiforme. Miscelato con resina assume una struttura come uno stucco tramato simile alla vetroresina e una volta indurito, forma un prodotto resistente perché le parti di carica conferiscono una tramatura e resistenza ben maggiore della struttura in poliestere della nostra barca in vetroresina.
Adatto per ricostruire parti scheggiate del gelcoat o della vetroresina come sullo specchio di poppa, colpiture sulla prua, sul bottazzo e spigoli in genere.
L’Addensante n°2 è una polvere bianca finissima, leggerissima, rende pastosa e densa la resina epossidica. Indicato nella fase di costruzione, perché nelle superfici da incollare (legno o vetroresina) servirà a colmare le parti non perfettamente allineate e collimanti, riempiendo eventuali piccoli spazi vuoti e rendendo ancora più tenace e resistente l’incollaggio.
Microfiller Powder aggiunto e mescolato progressivamente al 10 10 CFS ne aumenta il volume (perché contiene microsfere bianche) e mano a mano diventa denso-pastoso (tixotropico) per essere applicato anche in verticale: forma uno stucco di grande facilità di applicazione e di facile carteggiabilità.
Descriviamo ora alcuni consigli su lavori tipici che si possono presentare sulla coperta di una imbarcazione.
Fori di viti base candelieri, winch, attrezzatura
Si allarga la sede di almeno 3 volte il diametro.
Si riempiono con 10 10 CFS e Microfibre Minerali.
Il giorno dopo forare con una punta leggermente inferiore (di 1 mm) se si usano viti autofilettanti e tirafondi, o dello stesso diametro se parliamo di bulloni passanti.
Nel caso di bulloni passanti meglio intervenire dall’interno barca incollando sotto, sempre col 10 10 CFS, uno zoccolo di legno duro in maniera di raddoppiare la distanza tra la testa e il dado.
Prima di avvitare le nuove viti (o bulloni) andremo a ripristinare il colore del gelcoat con smalto poliuretanico.
Zampe di gallina e piccoli graffi sul gelcoat
Pulire e dare la prima mano di 10 10 CFS aiutandoci con un phon ad aria fredda che fluidifica maggiormente la resina facendola penetrare meglio.
Appena diventa appiccicosa dare seconda mano di 10 10 CFS.
Se sono molto aperte e larghe carteggiare, aprirle con una cacciavite appuntito curvato a uncino o la lama di un cutter.
Pulirle profondamente passare due o tre mani di 10 10 CFS (nella prima mano aiutiamoci con un phon).
Dopo circa 30 minuti fare la stuccatura con spatola metallica di 10 10 CFS e Addensante n° 2 .
Il giorno dopo fare la levigatura con roto orbitale per ottenere la superficie perfettamente liscia.
Dare una mano generalizzata di 10 10 CFS dove necessita con eventuale utilizzo di tessuto (disponibile vetro, carbonio, aramidico) sulle parti deboli.
Ancora due mani di Nautilus Epoxy Primer seguite dallo smalto poliuretanico bicomponente (a pennello o a rullo).
Colpiture e ammaccature
Rimuovere le parti che si staccano facilmente e applicare 10 10 CFS.
Dopo un paio d’ore riprepararlo e additivarlo con Addensante n° 2 e fare la stuccatura con spatola metallica.
Per danni più profondi è importante pulire sempre e rimuovere ogni residuo di sporco le parti staccate, con carta abrasiva.
Prepariamo meglio i bordi della colpitura spennellando 10 10 CFS fluido.
Dopo un paio d’ore prepariamo altro 10 10 CFS con Microfibre Minerali. Applichiamo questo “impasto” con spatola liscia, colmando l’intera cavità. Così facendo possiamo andare a ricostruire le struttura della vetroresina, qualora questa sia stata danneggiata in profondità.
Dal giorno dopo carteggiamo e applichiamo primer e smalto.
Verniciare la coperta
Smontare l’attrezzatura.
Pulire e lavare anche con sapone la coperta da ogni residuo di sporco.
Si passa con la roto orbitale con carta 220, meglio se con aspirazione della polvere.
Effettuiamo tutte le riparazioni di colpiture e graffi con 10 10 CFS e Addensante n° 2.
Si spiana nuovamente e si applicano 2 mani di Nautilus Epoxy Primer che faranno una perfetta aderenza creando un ottimo supporto per la fase successiva.
Dare almeno 2 o 3 mani di smalto Nautilus Polyurethane Enamel a pennello, spruzzo o a rullo di gomma resistente ai solventi.
Per ripristinare l’antisdrucciolo si delimitano le parti con nastro adesivo 471 della 3M e si applica l’ultima mano di smalto (a pennello o rullo) mescolato con Antiskid Powder, polvere finissima, molto efficiente.
Per la coperta lo smalto Nautilus Enamel è disponibile in due colorazioni di bianco RAL 9016 (bianco ghiaccio) e RAL 9010 (bianco avorio) e colore grigio chiaro RAL 7035.
Quelle indicate in queste pagine sono grosso modo le linee essenziali per intervenire su una coperta in vetroresina. Sono disponibili anche 3 DVD della Cecchi Gustavo e C. ricchi di preziosi suggerimenti e lavorazioni.
Cecchi Gustavo & C.
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