Nimbus Commuter 11: nordica, ma non troppo!
Arriva dalla Svezia il marchio Nimbus, importato in Italia dalla Scandinavian Boats Italia. Nella sua gamma, imbarcazioni ben definite e rifinite, dal tocco scandinavo ma dai contenuti ideali anche per la navigazione nel Mediterraneo. Uno dei modelli più iconici è il Nimbus Commuter 11, che abbiamo provato per voi.
Scandinavian Boats Italia è un nome subentrato al precedente Bella Center Italia, a sua volta nato dalla collaborazione iniziale con il cantiere Bella Veneet-Oy. Facevano capo a questo cantiere marchi come Bella, Flipper e Aquador che, successivamente, sono entrati a far parte del gruppo Nimbus, uno dei più prestigiosi della cantieristica navale scandinava.
Scandinavian Boats Italia è oggi l’importatore ufficiale dei prodotti del gruppo Nimbus, e più precisamente dei marchi Nimbus, Flipper, Paragon Yachts, Aquador e EdgeWater. Abbiamo avuto modo di approcciarci con un paio di questi altisonanti brand in occasione del meeting organizzato dall’importatore a Cattolica.
Il primo che andiamo a mettere sotto i riflettori è Nimbus, con sede a Göteborg in Svezia, dove costruisce dal 1968. Un cantiere che colloca in primo piano la funzionalità, la sicurezza e il comfort delle proprie imbarcazioni, considerando che nei paesi scandinavi l’impiego dell’imbarcazione è quasi da paragonare a quello dell’autovettura qui da noi, quindi giornaliero e con qualsiasi condizione meteo-marina, anche per semplici spostamenti di lavoro. Tecnologia e sostenibilità ambientale sono fattori primari cui il cantiere pone attenzione e il risultato si riassume in scafi dall’evidente layout nordico, ma con risultati estetici molto vicini al gusto mediterraneo. Imbarcazioni su cui si cura il dettaglio dei particolari, a volte sin troppo, magari a discapito di qualche funzionalità oggettiva, come per esempio per i cuscini di cui parleremo in seguito.
La prima imbarcazione del marchio che vogliamo mettere sotto la lente è il Nimbus Commuter 11. Ma non si tratta di un commuter qualsiasi, ossia di una navetta nel senso stretto della parola, in quanto su questo scafo, che misura fuoritutto 12,4 metri di lunghezza per 3,46 metri di larghezza, tutto è stato studiato con una cura mirata ai passeggeri. Trasferimenti veloci o di lavoro, vacanze a medio o lungo raggio, weekend con famiglia o amici qui diventano comodi e rilassanti.
Il Nimbus Commuter 11 mixa l’impiego ludico-vacanziero con quello professionale-lavorativo e lo si nota in alcuni dettagli che non badano unicamente alla sostanza. Tanto per cominciare parliamo di un’unità da diporto ove la luce è considerata un elemento molto importante. Così l’intera area cabinata è perimetralmente e superiormente provvista di finestrature apribili, sia manualmente che elettricamente (optional), che fanno entrare la luce del giorno in modo quasi totale e garantiscono aerazione naturale. È una cabina che di notte però cambia veste chiudendo tende laterali e serrandine, per trasformarsi in un’area calda e confortevole, da vivere in totale autonomia con tutte le persone imbarcabili.
Il grande salone è un po’ il cuore della convivialità, condiviso tra la cucina in legno di rovere nordico — spostata qui da quest’anno, mentre prima era nella zona notte, e allestita con lavello in acciaio, doppi fuochi a induzione e frigorifero — e una postazione di divani contrapposti con tavolo centrale apribile.
Lo schienale di uno dei due divani è ribaltabile e si offre a tre possibili soluzioni d’impiego: come seduta fronte marcia durante la navigazione, per pranzo o come sofà. Pilota e co-pilota hanno a loro disposizione una coppia di sedili in stile automobilistico ammortizzati, alti, con braccioli e poggiapiedi alla base per guidare seduti. Porte laterali su ambo i lati danno accesso diretto ai passavanti, rivelandosi comode durante le fasi di ormeggio o i trasferimenti prua/poppa/cabina. La console è completa ma non esuberante. Si possono installare due MFD da 12”, di cui uno è fornito di serie, il volante è regolabile, ci sono maniglie per tenersi, doppio cassettino porta oggetti e pannello interruttori.
La radio VHF (optional) trova posto in una nicchia sul lato destro del pilota, come extra è l’impianto stereo. Alla base della console, un altro poggiapiedi, unico, per quando si pilota in stand-up. Diversi sono gli scomparti in cui sistemare oggetti e attrezzature.
Da una porta a vetri scorrevole a poppa si raggiunge il pozzetto, caratterizzato da ampi vani a pagliolo con una notevole capacità di carico, e un divano/gavone al centro con schienale reversibile per usarlo anche come sdraio. Altri due casseri sono presenti sulla sommità delle murate.
Due cancelletti in acciaio aprono e chiudono l’accesso ai motori e alla piattaforma mobile. Proprio questa suscita la nostra curiosità. La troviamo alzata in porto e rimaniamo colpiti dalla sua forma a gradini. Così è comoda per imbarcarsi o sbarcare in presenza di un pontile alto, ma può trasformarsi, se si opta per la versione opzionale elettro/idraulica, in una piattaforma bagno tradizionale oppure ancora in una piattaforma sommersa che accompagna sin dentro l’acqua, utile per il bagno. Di serie viene fornita la versione statica.
In pozzetto è inoltre possibile prevedere opzionalmente una seconda postazione di pilotaggio, con plotter, volante, leve motori e joystick. Dal passavanti andiamo ora verso prua, protetti da murate alte e dotate di corrimano in acciaio. La configurazione è walkaround e pertanto il passavanti termina il suo percorso a prua, in prossimità del gavone per il verricello elettrico e per il calumo dell’ancora; quest’ultima rimane esterna sul dritto di prua. Di fronte alla cabina invece c’è un’area rialzata sulla tuga, con tanto di divano/gavone all’estremità e prendisole con cuscini separati e sollevabili all’altezza della testa per impiegarli come chaise longue (opzionali), oltre a porta-lattine/bicchieri.
Esaurita la visita esterna passiamo alla zona notte. Torniamo pertanto in cabina, facciamo scorrere la porta a fianco alla console e scendiamo un paio di gradini. L’ambiente è confortevole in altezza e caldo come ambientazione per effetto del largo impiego di legno in rovere nordico per rivestimenti e mobili. Subito a sinistra c’è un grande mobile con piano superiore libero (dove prima c’era la cucina), secondo frigorifero opzionale e cassetti portaoggetti.
Avanti, il letto matrimoniale con finestre laterali, mensole, specchio, oblò, faretti e tenda di chiusura ambientale, mentre a destra c’è il locale toilette separato, completo di lavello, WC marino e doccia. A seguire un’altra porta offre accesso alla cabina ospiti, con letto a baglio, poltroncina e faretti. Tutte le aree interne, sia al ponte superiore che inferiore, hanno il piano di calpestio rivestito da tappeti.
Di serie non viene fornita l’aria condizionata, ma c’è già la predisposizione, così come è possibile installare, sempre opzionalmente, lo stabilizzatore giroscopico, il joystick, i pannelli solari e altro ancora. Unica pecca, a mio giudizio, il fatto che i rivestimenti delle cuscinerie esterne siano idrorepellenti ma non impermeabili e che pertanto debbano essere coperti durante la sosta notturna o in caso di maltempo al fine di evitare che la gommapiuma interna, non a cellule chiuse, s’impregni. Tale scelta è motivata dal cantiere con la considerazione che la cellula chiusa è troppo rigida e quindi meno confortevole per i passeggeri.
LA PROVA DI NAVIGAZIONE
Il Nimbus Commuter 11 è disponibile sia con motorizzazione entrobordo (2xD4 Volvo Penta da 320 cavalli) che fuoribordo (2×300 Mercury Verado V8 o 2×400 Mercury Verado V10). Il modello che abbiamo provato adotta la seconda soluzione fuoribordo, ossia i Verado 400 cavalli V10, con i dieci cilindri disposti con architettura a 64°.
I comandi in plancia sono DTS (Digital Throttle & Shift), e i motori sono tecnologicamente dotati sia di AMD (Advanced MidSection) che di controllo ASC, il “cruise control” che consente di gestire giri e velocità in base alle effettive necessità, mantenendoli anche al variare di carichi e condizioni del mare. Le eliche montate sono una coppia di Revolution X, quattro pale con passo 21” L.
Abbiamo condizioni meteo che alternano il sole alle nuvole, lieve brezza e mare calmo, che ci permette di mettere alla frusta lo scafo, che stazza, tanto per fornire più dati possibile, circa 6 tonnellate, aumentate ulteriormente per via del carburante imbarcato e dell’equipaggio. Basti considerare che al momento del test eravamo in sei persone a bordo e avevamo nei serbatoi 438 litri di carburante, ossia poco più della metà della capacità massima (850 litri).
Be’, la prima considerazione che ho fatto valutando le dimensioni e il peso è stata: “Ma non saranno pochi questi 800 cavalli?”. La risposta l’ho ottenuta in mare, poco dopo, visto che con questa motorizzazione siamo riusciti a raggiungere una velocità massima di 46,7 nodi a 6.200 giri. Davvero non male! Ma soprattutto inaspettato come risultato. Abbiamo l’Active Trim inserito, pertanto non ci preoccupiamo di trovare e mantenere l’assetto più consono, e lo scafo monta gli ZipWake, che correggono in modo automatico il rollio dello scafo.
In effetti la stabilità anche durante gli spostamenti a bordo è ottimale. Si tratta di un’imbarcazione comoda da pilotare, che non mette in imbarazzo nonostante la mole. Apprezzabile la bassa rumorosità proveniente da poppa, anche con porta scorrevole in parte aperta, ma soprattutto confortevole — anche se bisogna farci l’abitudine — la conduzione da seduti, visto che sotto ai sedili sono presenti gli ammortizzatori (optional).
La carena del Nimbus Commuter 11 è con due step e dritto di prua marcato, per affrontare senza problemi onde fastidiose e ravvicinate. Buona la manovrabilità anche in spazi stretti nonostante la mole non indifferente e, anche in questo caso, la presenza dei fuoribordo è un plus. La doppia motorizzazione, oltre che necessaria, favorisce le fasi d’ingresso in planata e il mantenimento di andature che preservano da consumi elevati. Consumi che sino a 3.500 giri, corrispondenti a una velocità di quasi 18 nodi, sono circa 80 litri/ora complessivi e che salgono a 102 litri totali passando a 4.000 giri e 21,4 nodi.
Ma anche salendo ancora, se non altro fino alla soglia dei 5.000 giri, possiamo parlare di consumi accettabili, visto che raggiungiamo i 35,2 nodi consumando in totale poco più di 164 litri. Raggiungeremo la soglia dei 270 litri totali (135 litri a motore), solo al massimo dei giri e delle prestazioni ottenibili (quasi 47 nodi), ma si sa che queste sono le condizioni maggiormente sfavorevoli per quanto concerne i consumi.
Altra cosa che mi ha favorevolmente impressionato, sempre tenendo in considerazione il peso dello scafo, è la capacità di mantenere la planata in scaduta di giri sino a 11 nodi (2.800 rpm), difficile da credere a priori se non l’avessi testato in prima persona. La carena è reattiva alla potenza dei motori, scattante, rapida nel passaggio sull’onda e precisa nelle manovre.
Manca all’appello del test ancora la virata, prima larga per prendere “le misure” e poi sempre più stretta. La reazione dello scafo è di totale sobrietà e quasi indifferenza a tale tipo di manovra, garantendo una rapida e precisa ripartenza appena si rimettono dritti i timoni. Superfluo parlare di morbidezza d’impatto con le onde, seppur poco incisive, in quanto il disegno di prua lascia chiaramente intendere una propensione al comfort anche in questa condizione.
Insomma, un’unità da diporto che non t’immagini vista la provenienza. Una dimostrazione che nonostante i paesi scandinavi puntino di più all’essenza che all’esubero, in questo caso si sono concentrati sul luxury per un’immagine accattivante di uno scafo pronto ad affrontare e solcare anche i nostri mari.
SCHEDA TECNICA NIMBUS COMMUTER 11
- Lunghezza f.t. 12,40 m
- Lunghezza di omologazione 11,40 m
- Larghezza f.t. 3,46 m
- Pescaggio 0,9 m
- Portata persone 9
- Posti letto 2+2
- Peso scafo a vuoto 6.000 kg
- Motorizzazione entrobordo 2xD4 Volvo Penta 320 HP
- Motorizzazione fuoribordo 2×300 Mercury Verado V8
- Motorizzazione fuoribordo 2×400 Mercury Verado V10
- Capacità serbatoio carburante 850 l
- Capacità serbatoio acqua 135 l
- Categoria omologazione CE B
- Prezzo a partire da € 439.985,00 + IVA in versione base e con motorizzazione fuoribordo Mercury Verado 2×300 HP V8
MOTORIZZAZIONE MERCURY VERADO V10 400
- Tecnologia 4 Tempi DOHC 40 valvole
- Potenza 400 HP
- Numero cilindri 10 a V 64°
- Regime di giri 5.800 – 6.400 rpm
- Cilindrata 5.700 cc
- Alesaggio x corsa 92x86mm
- Alternatore 12V 150 A
- Sistema di alimentazione EFI con Advanced Range Optimization
- Peso 316 kg
- Rapporto al piede 2,08:1
- Smartcraft DTS
NIMBUS
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