Il maestro della nautica del XX secolo: Carlo Riva
Carlo Riva, l’uomo che ha fatto del proprio cognome un’icona di stile ed eleganza ci lascia, nella sua Sarnico: non solo un’ingegnere e imprenditore ai vertici della nautica mondiale ma, come ricorda il numero uno del Gruppo Ferretti, l’Avvocato Alberto Galassi, un’interminabile fonte di ispirazione, un vero outsider “L’ingegnere ha insegnato a tutti noi cosa significano visione, creatività e passione. La sua inesauribile energia innovativa ne fa l’indiscusso Maestro della nautica del XX secolo, un uomo le cui straordinarie creazioni appartengono già alla storia”. Le innovazioni del Patron Riva hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del costume divenendo il simbolo di un’Italia florida e creativa.
Animato sin da bambino da un forte amore per i motoscafi, entrò sin da subito nell’azienda fondata dal bisnonno Pietro nel 1842. Nel 1954, dopo aver inaugurato il nuovo cantiere, iniziò a rivoluzionare il mondo della nautica proponendo la barca non più come strumento di lavoro, ma come oggetto di piacere, andando così a rinnovare i canoni di un intero status quo, quello degli anni della Dolce Vita. È nel 1962 con la presentazione del primo Aquarama, collaudato da Giovanni Agnelli e promosso con lo slogan “Sole, mare, gioia di vivere”, che Riva si consacra come oggetto di culto della Costa Azzurra dei dorati anni ’60.
Tutti i più grandi divi di Hollywood, businessmen, campioni sportivi ed aristocratici hanno desiderato (ed acquistato) almeno un Riva: da Brigitte Bardot a Sophia Loren e Ingrid Bergman, da Jan Paul Belmondo a Ranieri di Monaco, dal re di Giordania Hussein a Sean Connery e Vittorio Gassman. Le inconfondibili barche in legno, opere d’arte galleggianti, erano, e sono tutt’ora costruite, con materiali fini e pregiati uniti da un’artigianale cura per il dettaglio: dal modello Ariston, che l’Ingegnere definì “il mio Signore del mare” al primo bimotore Tritone, a Sebino che inaugura la produzione in serie e Florida, un omaggio al sogno americano. Il modello Aquarama fu comunque il più apprezzato di tutti i tempi: nel primo anno ne furono venduti ben 21 esemplari e l’ultima unità, la 784 degli anni ’90, è oggi conservata al museo del Cantiere di Sarnico. Dal 1975 il Porto di Rapallo porta il nome di Carlo Riva, mentre nel 2005 Alberto II di Monaco lo insignisce del titolo “Personnalité de la Mer”.
Un uomo che ha sempre dato il suo appoggio, i preziosi consigli e regalato la sua vicinanza ai Cantieri Riva: lo ricordiamo nella primavera del 2016 presente al debutto dell’ultimo capolavoro, Rivamare. “Per molti anni felice a bordo delle mie barche ho visto albe e tramonti. Oggi, con nostalgia, rivivo la mia grande corsa.” E’ con queste parole che vogliamo ricordare il pioniere o “barcaiolo”, come amava definirsi, che ha reso l’Italia incarnazione di classe, gusto e raffinata passione per il mare.