Esche & Co. nel light drifting
Nello scorso articolo abbiamo appreso alcune nozioni per affrontare una sessione di pesca a light drifting, ora proviamo a entrare più nello specifico, per capire quali sono le esche nel light drifting, ma non solo. Scopriamo i dettagli e le malizie da sfruttare per tentare la cattura del pesce di taglia. Per esempio, la palamita, tanto ricercata nella pesca per le sue doti di grande combattente e in cucina per le sue ottime carni.
LA PASTURAZIONE: MANUALE O CON IL PASTURATORE ELETTRICO?
Nella mia esperienza ho compreso come una perfetta pasturazione sia la chiave per il successo nel light drifting. Spesso, chi si affaccia a questa tecnica pensa di poter pescare e pasturare manualmente in contemporanea: niente di più sbagliato.
La pasturazione manuale
Provando ci si accorgerà ben presto come la pasturazione manuale sia piena di tempi morti: minuti preziosi in cui siamo impegnati a fare altro o, più semplicemente, dimentichiamo di dover pasturare. Pensiamo, ad esempio, ai momenti in cui dobbiamo innescare e gestire una canna in recupero o alle fasi di combattimento di un pesce, che ci costringe a concentrarci totalmente sul recupero, lasciando perdere la pasturazione. O, ancora, potremmo distrarci a causa di una telefonata o per condividere una fotografia sui social.
Ecco, tutti questi sono minuti preziosi che perdiamo nella fase di pasturazione e che possono vanificare gli sforzi precedenti e farci perdere anche quattrini, visto che ultimamente anche i prezzi delle esche sono saliti in maniera abbastanza imponente. Quindi dobbiamo gestire al meglio le esche nel light drifting in modo che possano trasformarsi in una bella preda da mangiare con amici e parenti in una piacevole serata di festa e condivisione.
La pasturazione con il pasturatore elettrico
La pasturazione deve assolutamente essere lenta e costante, con una continua scia di sardine, intere o a tocchetti, che cadenzate entrano in corrente per raggiungere lentamente il fondo e incrociare ben presto qualche pelagico attratto dalla scia. Proprio per far fronte a questa incombenza, da ormai molti anni sono in commercio i pasturatori elettrici ed elettronici che inglobano tutte le caratteristiche del miglior compagno di pesca possibile.
Come funzionano i pasturatori elettrici?
Sono davvero facili da utilizzare: si collegano a una fonte di energia 12 volt, si riempie il cestello con le sarde e si decide la velocità di esercizio per avere una pasturazione perfetta per molti minuti. Una volta che il contenitore sarà quasi vuoto, basterà riempirlo investendo una manciata di secondi e avremo autonomia a sufficienza per garantire una lunga striscia di pastura, anche se noi saremo distratti a fare altro. I vantaggi di una corretta pasturazione si vedranno ben presto durante l’azione di pesca perché se un pesce, o un branco, incrocerà la scia, la risalirà velocemente trovando non solo le sarde in corrente, ma anche le nostre esche.
I pasturatori moderni, come quelli commercializzati da TOP GAME Italia, ad esempio, permettono di scegliere tra il classico tritasarde, che crea una poltiglia in acqua altamente attirante, e il getta sarde, che le infilza letteralmente su un nastro e le rilascia in acqua. Si tratta di due strumenti che possono essere usati singolarmente o combinati tra loro per aumentare in maniera esponenziale le probabilità di cattura.
Questi accessori, rispetto ai primi pasturatori proposti in commercio, sono stati creati in modo da poter essere smontati e lavati con la massima facilità e velocità. Presentano, inoltre, un sistema integrato che permette loro di gestire la velocità di rotazione del motore, per cadenzare perfettamente l’uscita della pastura; hanno anche un comodo sistema di ingresso acqua, caratterizzato da una pompa immersa che la pesca e la butta nel cestello dove sono riposte le sarde, per farle rimanere sempre umide e pronte per essere tritate o lanciate. Un ultimo dettaglio da non sottovalutare è che i pasturatori di TOP GAME sono di piccole dimensioni, quindi facilmente installabili e gestibili sia su piccole barche che sui grandi fisherman.
Capite che un dispositivo così, oggi alla portata di molti, consente di sostituire (probabilmente anche con risultati nettamente migliori) il pescatore che doveva sacrificarsi a tagliare e gettare tutto il giorno le sarde in acqua.
Questa strategia si è rivelata vincente negli anni: è quella che ha permesso con maggior successo di realizzare catture emozionanti da custodire nel cuore e nei ricordi per lunghissimo tempo.
LE ESCHE NEL LIGHT DRIFTING
Le esche nel light drifting giocano un ruolo chiave: saper creare l’innesco perfetto può far aumentare notevolmente le probabilità di cattura. Quando ci accingiamo a scegliere una sarda che servirà da innesco, spesso la cerchiamo nella confezione guardando quella che sembra, agli occhi, la più naturale o più “viva”.
La prendiamo in mano, la tastiamo e, se la consistenza è quella giusta, possiamo infilzarla con l’ago per poi passarla sul terminale attraverso l’asola creata sul fluorocarbon. La sarda andrà infilzata dalla coda perché passi a stretto contatto con la lisca e per far uscire la punta dell’ago dalla bocca. A quel punto, inseriremo l’asola di fluorocarbon nell’alloggiamento dell’ago; quindi, tirando, faremo passare tutto il filo fino a raggiungere l’amo, che si infilerà totalmente nella bocca facendo spuntare solo la punta con l’ardiglione. Ora siamo pronti per calare l’esca in acqua.
MA COME FARE A GESTIRE LA CORRENTE?
Una volta giunti sullo spot, prima ancora di cominciare a pescare, si comincerà a pasturare, manualmente o con il pasturatore elettrico, e si potrà capire subito la presenza e la relativa intensità della corrente.
- Se la spinta dell’acqua sarà assente o debole, potremo pescare tranquillamente senza piombare l’esca.
- Se ci troveremo in presenza di una corrente sostenuta, allora dovremo predisporre una piombatura sul finale per poterlo far scendere alla profondità desiderata. Questo perché la presenza di corrente sostenuta farà navigare più velocemente la pastura e le nostre esche che, con la forza di trazione della lenza che scende, tenderanno a rimanere più alte rispetto alla pastura. Per risolvere questo problema, quindi, ci doteremo di piombini, possibilmente a sgancio rapido, di grammatura compresa tra 5 e 20 grammi, in modo da avere un ventaglio di piombi che potranno essere montati sul finale, di solito nei pressi della giunzione del terminale.
USO DEL MOTORE ELETTRICO
Oggi per praticare questa tecnica si usa spesso il motore elettrico di prua con funzione di ancoraggio elettronico.
Questo particolare accessorio, divenuto oggi irrinunciabile per molti pescatori, risulta però essere un ostacolo quando ci troviamo a pescare con corrente contraria rispetto alla posizione della barca. Non di rado, infatti, ci si trova a pescare con la poppa della barca rivolta da una parte e la corrente che va dalla parte opposta, una situazione assolutamente gestibile con un ancoraggio tradizionale, ma più difficile da attuare se a prua c’è un’elica che continua a girare per far mantenere la posizione alla barca.
Per ovviare a questo problema si può optare per il posizionamento di portacanne anche verso prua, in modo da utilizzarli proprio in queste occasioni e risolvere la questione delle lenze che possono passare pericolosamente vicine all’elica del motore elettrico.
GALLEGGIANTE SÌ O NO?
Nel light drifting vedo spesso utilizzare galleggianti, scorrevoli o piombati, che possono dare un aiuto soprattutto se stiamo pescando su profondità relativamente basse.
- Se, ad esempio, ci troviamo su spot dove è meglio evitare di far arrivare l’esca sul fondo, vuoi per evitare il contatto con rocce e gorgonie o più semplicemente per evitare di catturare un miliardo di sciarrani, allora l’utilizzo del galleggiante scorrevole sarà di grande aiuto. Il finale resterà pressoché lo stesso, ma sopra la girella, libero di muoversi, monteremo un galleggiante scorrevole che, grazie all’utilizzo di un piccolo stopper, farà fermare la lenza alla profondità desiderata.
- Se invece non abbiamo problemi di fondo, lasciare andare libera in corrente l’esca, con l’archetto aperto, resta sicuramente più naturale e catturante.
ELETTRONICA IN PESCA
L’elettronica ha sempre dato un contributo preciso al pescatore nel capire se sotto la barca ci fosse o meno la presenza di pesce. Nel light drifting l’utilizzo di una buona strumentazione elettronica è fondamentale per scoprire se abbiamo presenza di pesce e, soprattutto, se la pastura sta scendendo correttamente verso il fondo. Fino a qualche anno fa, gli strumenti potevano garantire solo la visione verticale sotto la barca, ma in presenza di corrente, con le sarde che si allontanavano velocemente dalla poppa della barca, il suo utilizzo era pressoché inutile.
Da un po’ di tempo, però, le migliori società di elettronica di bordo hanno sviluppato trasduttori e strumenti in grado di “guardare” non solo sulla verticale della barca, ma anche in obliquo e in ogni direzione voluta. Sono accessori che hanno permesso, soprattutto in questa tecnica e nel drifting al tonno, di poter avvistare una preda anche in superficie e a diversi metri rispetto alla poppa della barca.
Di questo e di molte altre novità in campo di elettronica di bordo potrete leggere nei prossimi articoli qui su Mondo Barca Market.
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