Master 775, adrenalina e comfort: la prova
Il Master 775 è lungo 8,10 metri ed è un RIB per farci “veramente di tutto”. Un open sotto tutti i punti di vista, che però cela a prua un locale notte per una coppia di persone, da usare all’occorrenza in caso di camping nautico.
Un RIB della Master per gli amanti delle scorribande sull’acqua, soprattutto se debitamente motorizzato!

Per i cosiddetti “gommonauti”, il marchio Master è da sempre un punto di riferimento. Qualità nella lavorazione dei singoli componenti (è una delle poche aziende che riesce ancora a produrre tutto, o quasi, all’interno della sua struttura produttiva), carene performanti che esaltano la voglia di correre sull’acqua e poi, fattore non da poco, battelli pneumatici testati per offrire il meglio ai diportisti. Le prove sono eseguite direttamente da Annalisa Gargiulo, da sempre appassionata navigatrice con i gommoni, nonché in cabina di regia del cantiere che ha sede nel palermitano, a Carini per la precisione.

Il modello Master 775 che prendiamo in esame su questo numero fa parte della linea Leisure, ossia quella dedicata al diporto classico. Propone spazi dedicati prettamente alla navigazione diurna, con aree solarium e conviviali, ma il cantiere ha voluto inserire anche un pizzico di originalità.
Si tratta di una zona notte customizzabile e sfruttabile da due persone come soluzione d’emergenza, ma anche dagli amanti del campeggio nautico abituale e dell’avventura. Vi si accede dal portellone anteriore della console e, oltre alla cuccetta, può essere attrezzata con un WC marino, entrambi in optional. Un unico ambiente per dormire, seppur con WC annesso, che però offre il vantaggio di non montare nessuna tenda qualora si decida di dormire in rada o in porto. Questa soluzione soddisfa pertanto le necessità diurne di possedere un gommone, con quelle di provare l’ebbrezza di vivere a bordo in totale autonomia, compreso il pernottamento.
Esteticamente il Master 775 si presenta con tubolari dal diametro differenziato (0,64/0,54 m) realizzati con tessuto gommato da 1670 dtex Orca, la cui colorazione si può scegliere tra varie opzioni, tra cui il carbon. Un battello dai lineamenti sportivi, con i tubolari che supportano esteriormente solo i due bottacci unghiati, nella parte superiore e anteriore le manigliette tientibene in tessuto gommato di colore a contrasto con il tessuto dei tubi, e a poppa i terminali chiusi da calotte la cui sagoma termina prima delle plancette in vetroresina. Solo una di queste è munita di scaletta di risalita di serie; per avere l’altra occorre mettere a budget un extra.
Nell’allestimento standard, invece, ci sono il roll-bar in vetroresina modello 699 (che include anche il tendalino parasole e le luci di navigazione) e il musone a prua con scorrisagola, verricello elettrico, 50 metri di catena, ancora da 8 kg e fazzoletto in acciaio paracolpi, quest’ultimo fissato esternamente a prua.
Due le aree relax previste. La prima a prua, composta da un prendisole che in parte avvolge la console di pilotaggio, e la seconda a poppa, ottenuta dal completamento della dinette. Qui infatti si trova un divano a “C” con schienali imbottiti, trasformabile in prendisole con l’adattamento di un tavolo centrale quale piano di completamento. Sopra la spalletta posteriore c’è poi un altro piano imbottito che, se tenuto abbassato funge da lettino aggiunto, altrimenti sollevandolo consente di accedere all’area sottostante, ove passano i cablaggi e dove sono posizionati la doccetta e gli imbarchi di acqua e carburante.

I gavoni a bordo sono complessivamente cinque: tre di questi a poppa, sotto al divano e comunicanti tra loro, e due a prua, di cui uno per svariate cose e l’altro dedicato al verricello elettrico. Tranne quest’ultimo, gli altri hanno coperchi dotati di chiusure, pistoni a gas per migliorarne l’apertura e canaline di scolo per l’acqua.

La console ha una linea morbida, semi-tondeggiante verso prua, ove si trova il sedile passeggero fronte marcia. Da qui, come dicevamo in apertura, si può accedere all’area sottostante, attrezzabile con cuccetta e WC. Opzionalmente è possibile acquistare degli attuatori elettrici per aprire l’imponente coperchio direttamente dalla console, senza sforzi.

Il parabrezza in acrilato è a deflettore, più estetico che protettivo, in quanto relativamente basso, accompagnato su ambo i lati da maniglioni di tenuta. Il pilota può contare su di un primo cruscotto superiore inclinato, ampio per strumenti di vario genere, compresi un multifunzione centrale e una bussola; su di un secondo cruscotto per interruttori stagni, comandi leve dei motori e radio, e su di un terzo piano, questa volta verticale per la ruota di governo che prevede di serie la timoneria idraulica.
In basso c’è un poggiapiedi per quando si pilota in stand up. La seduta, un divanetto biposto con schienale, è fissata su di un cassero dal coperchio ribaltabile in avanti. Volendo, al suo interno è possibile installare un gruppo fuochi e un lavello. Anche il frigorifero a cestello da 42 litri, che troviamo montato sul modello provato, è un optional.
LA PROVA DI NAVIGAZIONE
Salgo a bordo di questo battello che è stato motorizzato con la massima potenza installabile, ossia 400 cavalli, ottenibili o con un mono-motore o con una coppia di 200 cavalli. Nel nostro caso si è optato per la soluzione doppia, rappresentata da due Mercury FourStroke 200, esacilindrici di 3.400 centimetri cubici. Montano eliche in acciaio a tre pale Enertia da 19”.

Le condizioni di prova sono le seguenti: lieve brezza che dà vita a ondine di basso rilievo, cielo parzialmente coperto. Provo il gommone con altre due persone a bordo. In aggiunta abbiamo circa 220 litri di carburante (in totale il serbatoio ne porta 450), mentre il serbatoio dell’acqua è scarico. I motori sono nervosi e reattivi e offrono il meglio sin dai primi interventi sul comando bi-leva.
Affondandolo improvvisamente, il battello si porta in assetto planato in poco più di due secondi e manterrà questo assetto in scaduta di giri fino a 2.300 rpm, con una velocità corrispondente di 13 nodi. La potenza dei 400 cavalli su di una carena corsaiola come questa, sulla quale spiccano solo due pattini longitudinali (uno per lato) che percorrono però da cima a fondo i piani di scivolamento, offre un attrito limitato e a 3.000 rpm siamo già a 26 nodi con i trim in assetto neutro.
Interessanti i consumi, in quanto a questa velocità, tipica da crociera rilassante, si consumano in totale 32 litri/ora (16 litri a motore!). Incrementando i giri, si sale progressivamente di velocità. 31 nodi a 3.500 rpm, 35 nodi a 4.000 rpm e 38 nodi a 4.500 rpm. Stessa cosa dicasi per i consumi, che passano rispettivamente da 49 litri totali a 3.500 giri, a 60 litri totali a 4.000 giri e infine a 86 litri totali a 4.500 giri.
Per il rush finale faccio intervenire i trim, prima al 10%, ottenendo un innalzamento dei giri a 5.000 rpm, cui corrisponde una velocità di 44 nodi e un consumo di 103 litri/ora totali, e successivamente portandoli al 50% della loro corsa, incrementando i giri che salgono a 5.500 rpm, con la velocità che tocca i 47 nodi e i consumi che arrivano a soglia 128 litri/ora. Non sono riuscito ad andare oltre tali valori.
Parlando con il cantiere, ho scoperto poi che in base a come sono stati montati i motori, per raggiungere i 5.800 rpm (la potenza massima da libretto) e la massima velocità, avrei dovuto portare i trim al 90% della loro escursione. Alla fine dei rilevamenti risultano mancanti quindi circa 300 giri e non fatico a credere che con quelli avremmo facilmente raggiunto i 50 nodi.

Però, per quanto mi riguarda e per la mia filosofia di navigazione, ritengo più importanti il comfort, la gestibilità del battello e anche i consumi, che non toccare velocità che sono più da offshore che da diporto.
E per quanto concerne questi aspetti, posso dire che, pilotando il battello a velocità di crociera veloce, intorno ai 35-38 nodi, si ha una gestione molto confortevole, con un’adeguata reattività anche virando bruscamente o stringendo molto le virate, e con consumi, come precedentemente evidenziato, proporzionati. Oltre questo limite secondo me, diventa territorio degli “smanettoni”, ma si perde un po’ il gusto del navigare in relax. L’adrenalina sale, ma anche l’attenzione deve di conseguenza salire, perché a quasi 50 nodi gli ostacoli in acqua o un’onda un po’ più alta si vedono all’ultimo. Bene il responso dei motori, potenti e parchi nei consumi a velocità ideali, ma non eccessivi, neppure se si va oltre.
Un buon test, insomma, e una conferma della bontà dei prodotti (sia gommone che motori). Piacevole ed elegante anche l’abbinamento cromatico dei motori in nuance bianca, su tubolari dello stesso colore.
Volendo, del Master 775 esiste anche una versione Fishing che adotta la stessa carena, ma cambia, ovviamente, in coperta. Buono a sapersi!
| ALLESTIMENTO |
| STANDARD Due plancette VTR di cui una con scala inox a scomparsa; bussola; corrimano; doccia completa di serbatoio acqua rigido da 77 l; musone salpancora VTR con scorrisagola; pannello copri-strumentazione interno console standard (tenda o forex); roll bar completo di tendalino sole e luci di navigazione modello 699; tasche portaoggetti con presa USB; timoneria idraulica; verricello elettrico completo di 50 m di catena, piastra paracolpi e ancora inox 8 kg; aspiratore gas; console di guida allestita con parabrezza; cuscineria completa; gambo tavolo; pannello comandi; pompa di sentina automatica; seduta lombare; serbatoio carburante da 450 l con blower; tromba; volante. |
| OPTIONAL Telo copertura invernale; telo copertura strumenti console; telo copertura seduta lombare; astuccio porta tendalino; prolunga tendalino sole fino a prua; rivestimento in teak sintetico per plancette e musone; rivestimento in teak sintetico completo; tubolari carbon o gelcoat nero, avorio o grigio; allestimento interno della console con cuccetta e luci; telo laterale per roll bar modello 699; fornello e lavello per lombare; attuatori elettrici per portellone console o gavone poppa (coppia); frigorifero 42 l (cestello); coibentazione lombare con scarico; frigorifero a pozzetto nel lombare; scala inox a scomparsa; bitte porta parabordi; timoneria idraulica fino a 200 HP; due oblò; luci di cortesia quattro pezzi; WC marino completo di serbatoio acque nere; impianto stereo completo di quattro casse; impianto banchina; barra da sci nautico. |
SCHEDA TECNICA MASTER 775
- Lunghezza f.t.: 8,10 m
- Lunghezza omologazione: 7,70 m
- Larghezza f.t.: 3,10 m
- Larghezza interna: 2 m
- Peso senza motori: 1.100 kg
- Compartimenti stagni: 6
- Diametro tubolari: 0,62 / 0,54 m
- Portata persone: 16
- Potenza massima installabile: 402 CV (2×148 kW)
- Capacità serbatoio carburante: 450 l
- Capacità serbatoio acqua: 77 l
- Categoria omologazione CE: C
- Prezzo scafo a partire da: € 67.200,00 + IVA
MASTER S.A.S. DI ANNALISA GARGIULO & C.
S.S. 113 Est, 100
90044 Carini (PA)
Tel. +39 091 8691592
www.mastergommoni.it
info@mastergommoni.it





