Tutti a pesca… ma di immondizia!
Quante volte vi sarà capitato di pescare da una spiaggia e trovare una cassetta di polistirolo giunta da chissà dove? Quante volte, in barca, vi siete imbattuti in sacchetti di plastica dispersi nel mare? Questi rifiuti sono molto pericolosi per i pesci e le tartarughe, oltre che per la navigazione. Avete mai provato il brivido di prendere nell’elica una cima galleggiante abbandonata in mare? Estremamente difficile da togliere se abbiamo un motore fuoribordo, quasi impossibile con una motorizzazione entrobordo, se non siamo dei provetti apneisti.
I rifiuti vengono spesso abbandonati di proposito, ma in molti altri casi, purtroppo, cadono in mare e navigano per chissà quante miglia prima di spiaggiarsi o, ancora peggio, nascondersi tra gli scogli.
A PESCA DI IMMONDIZIA, L’INIZIATIVA A SANTA MARGHERITA LIGURE
Proprio per dare una “mano” al mare e alla natura, da diversi anni a Santa Margherita Ligure viene organizzata una iniziativa dal nome “A PESCA DI IMMONDIZIA”. Inizialmente, era una giornata in cui i pescatori sportivi locali abbandonavano a casa le attrezzature da pesca per dedicarsi alla pulizia di spiagge e scogliere del litorale ligure. Armati di rastrelli, guanti e sacchetti, hanno cominciato questa missione di pulizia con un obiettivo: evitare che i rifiuti cadessero in mare per poi ritornare inesorabilmente sulle nostre coste.
E così è partita una campagna di sensibilizzazione, giunta al suo settimo anno, che ha davvero portato a grandi risultati. Se nelle prime edizioni di “A Pesca di Immondizia” i partecipanti erano una decina e praticamente solo pescatori, oggi è stato possibile contare su oltre ottanta volontari, giunti da ogni dove, non solo pescatori, ma anche semplici fruitori del mare. Molte anche le famiglie con bambini che, muniti di pinze e sacchi, correvano da un angolo all’altro della spiaggia per fare a gara a chi raccoglieva più rifiuti.
Fidatevi, è stato davvero appagante vedere come ci siano così tante persone pronte a mettersi in gioco per dare una mano a ripulire gli arenili, contando solo sullo spirito di volontariato.
LA PLASTICA NEL MARE
Credo non abbiate idea delle innumerevoli quantità di polistirolo che abbiamo rinvenuto tra gli scogli, oltre ovviamente alla plastica e agli altri rifiuti che sono stati trasportati dal vento e dal mare e scaraventati negli anfratti delle scogliere dalle mareggiate. Il polistirolo, in particolare, è estremamente inquinante perché, a contatto con gli agenti atmosferici, tende a sbriciolarsi e a finire nello stomaco di moltissimi pesci che poi, per via della catena alimentare, spesso mangiamo noi.
Ma quali rischi comportano i rifiuti abbandonati in mare? Poniamo ad esempio la plastica: con le mareggiate e gli eventi atmosferici tende a sgretolarsi in tanti piccoli pezzettini che formano le cosiddette “micro-plastiche”. Queste particelle piccolissime fluttuano nell’acqua finendo prima o poi per essere inghiottite dai pesci. Una volta ingerite, non possono essere espulse e quindi entrano nell’organismo del pesce che, una volta cotto e mangiato, ci farà assaggiare tutto ciò che ha ingoiato, micro-plastiche comprese.
Discorso ancora peggiore per i sacchetti di plastica o le confezioni che servono a trattenere le lattine: spesso vengono scambiate per meduse dalle tartarughe e, una volta ingerite, ne causano la morte certa.
IL NOSTRO IMPEGNO PUÒ FARE LA DIFFERENZA
E allora la domanda è davvero semplice: siamo davvero così impossibilitati a riportare a terra i rifiuti prodotti in barca e a gettarli nel cassonetto, magari differenziandoli? È davvero così difficile recuperare la spazzatura trovata in mare senza far finta di nulla, girandosi dall’altra parte?
Credo che questo sia un nostro dovere civico (oltre che morale), perché se è vero che da soli non si può salvare il mondo è altrettanto vero che un passo alla volta, se compiuto tutti insieme, può fare la differenza per la salvaguardia del mare e le sue coste. Pensate che nell’Oceano Atlantico c’è un’isola di plastica alla deriva, grande quanto una città, composta di rifiuti prodotti e gettati dall’uomo.
Da qui l’importanza di una maggior tutela dell’ambiente marino che, sia che siate diportisti o pescatori, è davvero importante per tutti.