Conosciamo i P&I Club: costi e vantaggi delle relative coperture
Cosa offre un P&I Club? E perché scegliere un P&I piuttosto che una più comune polizza responsabilità civile nautica?
Quando si parla di assicurazioni nel mondo marittimo la prima, e forse automatica associazione, è spesso correlata alle coperture corpi. Nondimeno, e come molti lettori oramai sapranno, i rischi, come le coperture assicurative, non si limitano ai soli danni materiali a cui l’unità può essere esposta. Tuttavia, così come più volte abbiamo potuto notare, i rischi della navigazione non possono essere tutti trasferiti attraverso le coperture corpi. Un’ottima soluzione, oramai storica, può essere trovata presso i P&I Club.
In questo articolo cercheremo di capire insieme, in chiave meramente descrittiva, cos’è il P&I e cosa può offrire anche agli armatori operanti nel diporto.
I P&I Club (espressione, quasi preminente, del mondo anglosassone) sono associazioni mutualistiche altamente specializzate nell’offrire coperture assicurative della responsabilità civile armatoriale, ovvero dell’utilizzatore, nel caso si tratti di noleggio nave.
Originariamente le coperture offerte potevano distinguersi in due grandi categorie: da un lato la c.d. Protection, riguardante l’esercizio della nave; dall’altro la c.d. Indemnity, connessa, invece, al suo utilizzo commerciale. L’evoluzione del settore navale-assicurativo nel tempo ha portato a un ampliamento e a una sorta di “armonizzazione” delle garanzie prestate dai P&I Club. Questo ha di fatto determinato una sostanziale scomparsa di questa storica distinzione.
Ma per comprendere cosa i P&I Club possono offrire, il modo migliore è sicuramente fare una veloce ricognizione della singolarità e della specificità delle loro coperture. Vediamone alcune:
- urto tra navi;
- danni a oggetti fissi e mobili;
- malattia, infortunio o morte dei membri dell’equipaggio;
- responsabilità nei confronti dei passeggeri e di altre persone trasportate a bordo;
- danni alla proprietà;
- avaria comune;
- assistenza e salvataggio;
- quarantena;
- responsabilità per perdita o avaria delle merci trasportate;
- inquinamento;
- clandestini e rifugiati;
- multe, ammende e sanzioni;
- spese legali e di difesa.
Quelle che abbiamo visto sono solo alcune delle molteplici coperture che un P&I può offrire e, probabilmente, possono quantomeno far percepire non solo l’ampiezza delle coperture stesse ma, cosa da non sottovalutare, anche la specificità delle stesse.
Ma perché scegliere un P&I piuttosto che una più comune polizza responsabilità civile nautica?
Una prima risposta può essere trovata proprio in ciò che fin qui abbiamo potuto analizzare, ovvero l’ampiezza delle coperture e la specificità delle stesse.
Una seconda risposta, invece, può essere rinvenuta in un aspetto che spesso non viene adeguatamente misurato allorquando si parla di polizze assicurative in genere, ovvero i massimali di copertura.
Nel nostro Paese, l’obbligo di assicurazione di responsabilità civile è regolato in riferimento alle unità inferiori a 25 TLS (secondo il Codice delle Assicurazioni Private, D.Lgs. 209/2005, che ha sostituito la precedente legge n. 990/1969) e superiori a 300 TLS (direttiva 2009/20/CE). È pacifico asserire — considerando i dati ufficiali ma anche (e semplicemente) gli eventi che in questi ultimi decenni hanno avuto non poca risonanza mediatica — che i rischi della navigazione e le responsabilità ricadenti sugli armatori possono essere definiti quantomeno impattanti.
In questo senso, almeno restando in un’ottica nazionale, le assicurazioni italiane difficilmente sono in grado di proporre, rispetto ai P&I, coperture di tale portata e con massimali simili o similari a quelli proposti da questi Club.
Ulteriore, ma non certo secondario, aspetto che vale la pena citare rispetto all’operatività dei P&I è sicuramente da ricercarsi nel loro approccio al sinistro. I P&I, solitamente, possono vantare un’estesa rete internazionale di fiduciari specializzati, ovvero commissari d’avaria, periti e legali, che possono assistere l’assicurata in loco e nell’emergenza. Altresì, qualora ciò sia concordato con l’assicuratore, l’armatore potrà anche avvalersi del proprio perito di fiducia, le cui parcelle saranno a carico del P&I e non dell’armatore.
Compresa l’indubbia validità di una copertura P&I per le sue caratteristiche, cosa si può dire rispetto alla sua, per così dire, ideale applicabilità rispetto al segmento armatoriale e, naturalmente, ai suoi costi? Personalmente e professionalmente, pur rimanendo nello Yachting, consiglio spesso ai miei clienti di valutare una copertura P&I quando si opera con un’unità commerciale (soprattutto con equipaggio) e/o con un’unità di un certo valore economico, sia essa di nuova o recente costruzione, o storica o classica.
Relativamente ai costi (ma anche al gradimento del rischio da parte del P&I – non è scontato che si riesca ad essere “graditi” e arrivare a quotazione, ndr), naturalmente, questi sono suscettibili rispetto a molteplici parametri, quali il tipo di unità, il valore, la tipologia del materiale di costruzione, l’età, la bandiera e l’area di navigazione. Dalla mia esperienza (seppur invito a prendere, come si dice, “con le pinze” questi dati), per unità tra i 20 e 24 metri, operanti nel diporto commerciale, una copertura può avere costi medi che vanno dai 2.500 ai 6.000 euro circa per annualità.
Ma è bene, anche qui e per queste specifiche coperture, ricordarsi che ogni armatore, così come ogni unità, ha la propria singolarità e non è mai possibile, soprattutto in questi casi, ottenere dati certi.
La miglior soluzione, dunque, sarà sempre quella di richiedere una stima e affidarsi a professionisti realmente competenti nel piazzamento di questi rischi, per ottenere non solo una mera quotazione, ma anche (e soprattutto) una puntuale comprensione dei rischi e delle reali esigenze dell’armatore, rispetto alle proprie peculiarità ed esigenze.