Luna Rossa non sarà alla 35° Coppa America
Ciò che nei giorni scorsi era solo un’indiscrezione, ieri è diventata realtà: Luna Rossa non parteciperà alla 35° Coppa America, prevista nel 2017.
A ufficializzare la decisione lo stesso AD Prada e patron di Luna Rossa, Patrizio Bertelli, che ha dichiarato che “Nello sport, come nella vita, non si può rincorrere sempre il compromesso del compromesso del compromesso; talvolta si impongono decisioni dolorose ma nette, che sole possono far prendere coscienza delle derive di un sistema e porre così le basi per un futuro di legalità e rispetto dei valori sportivi“.
Un passo indietro. La decisione è avvenuta in seguito alla votazione proposta dall’organizzazione del Defender della 35° Coppa America che “di fatto – si legge sul comunicato ufficiale pubblicato sul sito di Luna Rossa – stravolge, a maggioranza, le Regole di Classe delle imbarcazioni con cui verrà disputata questa edizione, già adottate all’unanimità dai concorrenti e in vigore dal giugno 2014.”
Una procedura ritenuta illegittima dal Team Italiano poiché fondata su un “abuso di diritto – si legge ancora – che utilizza surrettiziamente le modalità per la modifica del Protocollo allo scopo di ribaltare la Regola di Classe, la quale richiede invece l’unanimità dei team iscritti“.
Una votazione avvenuta a maggioranza dunque e non all’unanimità, volta, secondo il Team Luna Rossa, ad introdurre imbarcazioni monotipo, fattore in netto contrasto con la tradizione di quella che è universalmente riconosciuta come la competizione velica più sofisticata al mondo. A risentirne dunque sarebbero sia la tecnologia, che l’avanguardia delle imbarcazioni.
Quanto al contenimento dei costi al quale guarda questo nuovo regolamento, il Team Luna Rossa sottolinea come già in passato avesse avanzato proposte in questa direzione al Defender, senza però ottenere alcun riscontro positivo. Sembrerebbe inoltre impossibile il ricorso arbitrale poiché le autorità competenti non avrebbero ancora provveduto alla costituzione dello stesso.
“Team Luna Rossa – si legge infine – ha anche preso in considerazione la possibilità di un ricorso alla Corte Arbitrale prevista dal Protocollo, ma ha dovuto constatare che dopo dieci mesi dalla firma del medesimo il Defender ha solo ora avviato le prime formalità per la costituzione di questo importante organismo, contribuendo così a rendere ancora meno affidabile e credibile l’intera governance dell’Evento.“